Cronache

Mineo, sindaco a Salvini: "Riconoscimenti per territorio violentato"

Il primo cittadino Mistretta chiede delle garanzie sulla questione sicurezza, ma anche dal punto di vista economico: “Non vogliamo soldi, ma è dal 2014 che chiediamo l'istituzione della Zona Franca per la fiscalità di vantaggio per il territorio”

Mineo, sindaco a Salvini: "Riconoscimenti per territorio violentato"

Il sindaco di Mineo Giuseppe Mistretta rilascia alcune dichiarazioni su “AdnKronos” dinanzi alla struttura del Cara.

Da qui si allontaneranno i primi 50 stranieri destinati ad essere accolti all’interno di Centri di assistenza straordinaria, primo passo verso lo smembramento ed infine la chiusura definitiva del Cara stesso.

Il primo cittadino chiede garanzie al vicepremier, in vista dell’atto finale del processo in corso di svolgimento. “A Salvini dico solo questo. Erano stati presi degli impegni con questo territorio e gli impegni li aveva presi Maroni. Nel patto per la sicurezza c’era scritto che bisognava compensare l’economia tradizionale che avrebbe potuto essere (e così è stato) danneggiata dall’istituzione del Cara. Ora vorrei sapere da Salvini se manterrà questi impegni. Mi auguro di si”.

Mistretta teme che possano esserci ripercussioni sul territorio per quanto riguarda il problema sicurezza e legalità. “Vorrei sapere soprattutto se ci vengono date delle garanzie per la sicurezza in questo territorio, anche dopo la chiusura del Cara. Se ci saranno dei controlli adeguati affinchè gli immigrati, che comunque si stanno allontanando dal centro in maniera volontaria, non rimangano nel territorio e non creino altri problemi. Queste sono le cose più importanti che chiedo al ministro Salvini”.

In conclusione, il sindaco di Mineo, che valuta i crediti del suo territorio nei confronti dello Stato, chiede un vero e proprio risarcimento. “Soprattutto vorrei un riconoscimento per questo territorio che è stato così violentato pesantemente dallo Stato, indipendentemente dai governi che si sono susseguiti e che oggi ha necessità di ottenere un giusto risarcimento per i sacrifici fatti. Siamo italiani come gli altri. Più degli altri perché abbiamo fatto il nostro dovere in silenzio”.

“Io sono sempre stato contrario al Cara”, aggiunge su “LaSicilia” il primo cittadino. “Sono d’accordo per la sua chiusura, ma lo Stato non può lasciare qui le macerie che ha creato.

Non vogliamo soldi, ma è dal 2014 che chiediamo l'istituzione della Zona Franca per la fiscalità di vantaggio per il territorio”.

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