Cronache

Il ministro Bonafede alla Tunisia: perseguite l'assassino di Daniela

Secondo la convenzione bilaterale fra i due paesi, sarebbe possibile perseguire un cittadino colpevole di un reato riconosciuto da entrambi gli stati

Il ministro Bonafede alla Tunisia: perseguite l'assassino di Daniela

Firmata dal ministro della giustizia Bonafede la richiesta di perseguimento penale nei confronti dell'assassino di Daniela Bani. Chaanbi Mootaz il 22 settembre 2014 uccise la moglie, madre di due figli, per poi fuggire in Tunisia, il suo paese natale. L'uomo, arrestato venerdì scorso dalle autorità tunisine, era stato dichiarato colpevole in appello di omicidio volontario aggravato.

Mootaz non scontò mai nemmeno un giorno di pena dei 30 anni inflitti dalla corte, fuggì subito dopo l'omicidio rendendosi latitante.

La richiesta inoltrata dal ministro Bonafede nasce a seguito della possibilità, prevista dalla convenzione bilaterale firmata nel 1967 che regola i rapporti fra Tunisia ed Italia, che una persona ritenuta colpevole di un crimine compiuto in uno dei due Stati e riconosciuto da entrambi, possa essere perseguita nell'altro Stato. Questo poichè, fra Italia e Tunisia non è prevista l'estradizione.

Nella richiesta inviata dal minsitro attraverso canali diplomatici, viene però sottolineato che "in caso di condanna, qualora per il reato di omicidio volontario aggravato sia previsto nell'ordinamento giuridico tunisino la pena capitale, tale pena non venga applicata ovvero sia oggetto di commutazione in una pena detentiva"

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