Cronache

"Mio fratello mi ha sparato perché portavo la minigonna"

La ventunenne Marisa Putortì veniva seviziata dal fratello Demetrio che le faceva anche da padre e l’ha gambizzata per punirla per alcuni suoi comportamenti

"Mio fratello mi ha sparato perché portavo la minigonna"

“Mio fratello sembrava un diavolo. Mi ha puntato addosso il fucile e ha sparato. Sono caduta e ho chiuso gli occhi per il dolore”. La ventunenne Marisa Putortì, ricorda al Corriere della Sera quando il fratello Demetrio, più grandi lei di quattro anni, l’ha gambizzata per punirla per alcuni suoi comportamementi.

Demetrio aveva assunto il ruolo di capofamiglia, dopo la morte del padre avvenuta sei anni fa, ed era diventato ossessivo nei confronti della sorella a cui proibiva alcune frequentazioni e la rimproverava per il suo modo di vestire. “Era ormai da anni che non andavamo d’accordo — racconta Marisa nel suo letto in ospedale—. Neanche ci salutavamo più. A lui dava fastidio ogni cosa che facevo... Se mi truccavo o andavo in giro con la minigonna, se fumavo o mi fermavo in paese a parlare con uomini più grandi. Chissà cosa gli raccontavano di me i suoi amici". "Sentivo i medici che si auguravano che i pallini non avessero colpito l’arteria femorale, ‘altrimenti non ci arriva in ospedale’, dicevano tra loro, mentre io tremavo, pregavo e pensavo: sopravvivrò?” racconta Marisa guardando il figlio Carmelo di cinque anni, avuto in giovane età col suo attuale compagno, Massimo D’Ambrosi, 24 anni e un lavoro saltuario.

La ragazza, appena arrivata in ospedale, non ha fatto immediatamente il nome del fratello perché pensava che il carabiniere avesse già capito che a sparare era stato lui. “Non l’ho fatto per proteggere mio fratello. Lui è uno schizofrenico. Non lo odio però, provo solo indifferenza”, prosegue la ragazza spiegando che non se la sente di perdonarlo e pensa già di lasciare Nicotera quando lui uscirà di galera. Marisa è stata operata perché i pallini del calibro dodici le hanno bucato le gambe e spezzato il femore destro e solo tra qualche mese potrà tornare a lavorare al ‘Bombo’, il bar del centro di Nicotera Marina dove venerdì sera è avvenuta la sparatoria e dove lei era stata assunta sei mesi fa. “Non ho vissuto l’adolescenza perché – racconta dalla sua stanza d’ospedale del reparto di Ortopedia dello Jazzolino di Vibo Valentia - il destino e l’amore hanno voluto che diventassi improvvisamente grande. Non ho finito gli studi tecnici, e mi sono pentita. Ora però che grande sono diventata veramente, voglio vivere come vivono le mie coetanee. Lavorare, andare a ballare, avere un sacco di amici, ma anche uscire con il mio Carmelo ed essere fiera di lui. Tutto questo volevo fare. Voglio farlo, senza essere controllata”. Demetrio Putortì, dopo averle sparato, si è costituito ammettendo le sue responsabilità e attualmente si trova in stato di fermo.

I carabinieri indagano anche sui rapporti che pare che Demetrio intrattenesse con la criminalità locale.

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