Cronache

Modena, fallisce il bando della prefettura: coop non partecipano

Non sono stati trovati posti sufficienti per i 1568 stranieri che la prefettura modenese avrebbe dovuto sistemare per i prossimi due anni. Gli effetti dei tagli all’accoglienza cominciano a farsi sentire, e la Cgil protesta: “150 operatori a rischio, conseguenze disastrose sull’occupazione”

Modena, fallisce il bando della prefettura: coop non partecipano

Gli effetti dei tagli all’accoglienza cominciano a farsi sentire e anche a Modena il sistema sembra ormai essere ormai prossimo al collasso. A quanto pare non vi sarebbero più posti sufficienti ad accogliere l’ingente numero di richiedenti asilo.

Secondo quanto riportato da “ModenaToday”, soltanto due associazioni hanno risposto al bando indetto dalla prefettura modenese, che adesso si trova a dover sistemare ben 1568 stranieri. Questi ultimi hanno diritto ad essere ospitati in centri messi a loro disposizione per due anni, ma le strutture necessarie non sono state trovate ed il bando è stato annullato.

Ad essersi proposte soltanto la cooperativa Porta Aperta e la Leone Rosso, ma i posti rimangono comunque insufficienti. La coop Caleidos, che in questi ultimi anni ha sempre accolto la maggior parte degli extracomunitari, ha infatti dato forfait.

Qual è la causa di questo brusco calo di offerta da parte delle cooperative? Il taglio dei 35 euro, ora divenuti 21,60. Sono gli stessi centri d’accoglienza a dirlo.

“Vi sono aspetti critici del bando, soprattutto laddove sono stati eliminati i servizi educativi e di accompagnamento e la riduzione dei contributi non allineati ai prezzi di mercato modenesi. Garantire, a fatica, solo l'alloggio e il vitto senza investire nell'integrazione dei richiedenti protezione umanitaria sul territorio, rischia di far perdere al nostro territorio un’opportunità importante per il nostro tessuto sociale ed economico”. Questa la dichiarazione di Luca Barbari, presidente della coop Porta Aperta, che continua. “Mentre confermiamo la nostra collaborazione, invitiamo le istituzioni a rivedere l'impostazione che si va affermando, a partire dalle buone prassi che in questi anni abbiamo insieme praticato, ma imparando anche dalle difficoltà che abbiamo incontrato, per affermare un modello di intervento sociale che vada bene per tutti e, in questo modo, migliorare la coesione sociale della nostra città”.

Più diretto, invece, l’intervento della Cgil modenese. “Nella nostra provincia attualmente sono oltre 150 gli operatori dipendenti di diverse cooperative. Si tratta in prevalenza di giovani impiegati con diverse professionalità che lavorano su questi servizi. Se la nuova gara che verrà bandita dalla prefettura avrà le stesse caratteristiche di quella appena annullata è evidente il rischio di conseguenze disastrose sull’occupazione, sia degli operatori che dei migranti stessi, e sul modello di integrazione costruito in questi anni”.

Nel frattempo, considerato il deludente esito del bando, la prefettura di Modena ha deciso di concedere una breve proroga alle strutture d’accoglienza già attive.

Nei prossimi giorni verrà poi effettuato un altro tentativo, con la proposta di un nuovo bando.

Commenti