Cronache

Molestie, Brignano difende Fausto Brizzi: "I fatti denunciati solo in tv"

L'attore romano si schiera dalla parte del regista, sottolineando che nessun caso è stato denunciato alle forze dell'ordine

Molestie, Brignano difende Fausto Brizzi: "I fatti denunciati solo in tv"

In occasione della presentazione del film "Poveri ma ricchissimi", Enrico Brignano esprime la propria opinione in merito a Fausto Brizzi e alle accuse di molestie sessuali mosse da attrici o aspiranti tali.

Il prossimo 21 dicembre uscirà nelle sale cinematografiche "Poveri ma ricchissimi", film natalizio con la regia di Fausto Brizzi, accusato nelle settimane scorse di molestie sessuali da parte di molte attrici o aspiranti tali. A far emergere il caso è stata la trasmissione televisiva Le Iene che, in ben sei servizi, ha intervistato diverse donne, molte delle quali non hanno voluto mostrare il proprio volto per paura di non riuscire più a trovare lavoro. Brizzi non si è mai espresso in merito alle accuse e non si è visto neanche alla presentazione della pellicola, ma a sua difesa interviene Enrico Brignano intervistato dal Corriere della Sera.

L'attore romano ci tiene a precisare che il regista non è stato estromesso dalla promozione del film ma che ha deciso volontariamente di non partecipare. Brignano sottolinea poi che nessuna denuncia è stata presentata alle forze dell'ordine ma che "c'è solo uno show, Le Iene, che per sei puntate ha mostrato ragazze camuffate che hanno dichiarato di essere state molestate da Brizzi". E ancora: "Da una parte ci sono donne violentate quotidianamente, ed è un dramma, ma ce ne sono anche altre che farebbero carte false per apparire. A chi spetta giudicare? Alla tv o a un tribunale, che agisce su denunce, prove e sulla possibilità dell'accusato di difendersi". Insomma, secondo l'attore la parola delle donne non basta e inoltre, sottolinea, bisogna stare attenti ad utilizzare il termine molestia sessuale. Su un ultimo punto, Brignano non ha dubbi: "Siccome i provini li faccio anche io, non chiuderò più la porta.

Andrebbero fatti in piazza".

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