L'articolo della domenica

La morale che ci salva dal disordine dei sentimenti

La morale che ci salva dal disordine dei sentimenti

Nel campo amoroso spesso la gente è infelice o ha un mare di problemi anche perché il vecchio mondo con le sue rigide regole sul rapporto fra i sessi è andato in pezzi sotto la spinta delle scoperte scientifiche, del femminismo e della separazione fra erotismo e procreazione. Il vecchio ordine è scomparso e non è stato sostituito da uno nuovo. Le relazioni erotiche ed amorose vengono lasciate alla libera espressione individuale, alla preferenza, all'impulso, al capriccio momentaneo. E il diritto alla assoluta libertà sessuale ed amorosa è stato interpretato spesso come un rifiuto di tutte le regole morali. Non ci sono più obblighi, ciascuno faccia ciò che vuole.

La costruzione di un amore a partire dall'innamoramento richiede tempo, cura, attenzione, dialogo, reciproca comprensione. Se i due innamorati in questo delicato processo agiscono sconsideratamente secondo l'impulso e il capriccio momentaneo possono creare fratture irreparabili. Alcuni, orgogliosi della libertà sessuale conquistata hanno rapporti sessuali con altri. Trascurano l'amato, gli mentono e, alla fine, finiscono per trovarsi in un groviglio inestricabile di ambiguità e di sofferenza.

Ovviamente non c'è nessuna legge che ci possa imporre di essere fedele alla persona che amiamo, che ci obbliga a dirle la verità o ci proibisce di andare a letto col primo che ci piace. Ma da questo non deriva automaticamente che possiamo fare qualsiasi cosa in modo impulsivo e irrazionale. Il mondo emotivo ha le sue leggi che violate, creano nevrosi, rancore e infelicità. Gli unici strumenti che abbiamo contro questi pericoli sono la ragione, il sapere scientifico, ma soprattutto i principi della morale universale. Cioè il comandamento biblico di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, l'insegnamento di Kant di agire in base alla massima che vorremo veder applicata da tutti, e l'etica della responsabilità di Max Weber per cui siamo responsabili delle conseguenze delle nostre azioni. Se la vecchia e rigida regolamentazione del passato è andata in pezzi, ricordiamoci che apparteniamo ad una civiltà che ha un fondamento etico su cui possiamo ricostruire un ordine morale nuovo.

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