Cronache

Morta una bambina a Roma: "Non sapevamo quale orecchio operare"

La piccola morì a marzo dello scorso anno per un intervento a un timpano in una clinica romana. Per il pm: "non è stata prestata sufficiente e costante attenzione"

Morta una bambina a Roma: "Non sapevamo quale orecchio operare"

"Non sapevamo neanche quale orecchio operare". È la terribile verità che emerge dal verbale dell'interrogatorio dell'anestesista Pierfrancesco Dauri, tra gli indagati per il caso di Giovanna Fatello, la bimba di 10 anni morta il 29 marzo 2014 nella clinica romana Villa Mafalda durante un intervento al timpano. "Il professore Giuseppe Magliulo - si legge nel documento - mi mandò a chiedere informazioni ai genitori della paziente, che però non trovai".

L'anestesista e il suo aiuto Federico Santilli , come riporta La Repubblica, sono ora sotto accusa per il decesso della piccola per "non aver prestato sufficiente e costante attenzione" ai parametri vitali segnalati sul monitor. L'inchiesta, aperta dieci mesi fa dal pm Mario Ardigò, vuole far luce su cosa sia realmente accaduto dalle 9.30 alle 13.40 di quasi un anno fa, da quando è iniziata l'operazione a quando è stato dichiarato il decesso della piccola Giovanna.

Per il pm che segue l'inchiesta, ci sarebbero troppe circostanze sospette e molte anomalie: dal malore del chirurgo che, durante la rianimazione, si sentì male e abbandonò la sala operatoria. "Meglio svenire da un'altra parte", ha detto al magistrato. Per lui, insieme ad altre otto persone inizialmente indagate, è stata chiesta l'archiviazione. Sul suo operato, infatti, i periti non hanno rilevato elementi di responsabilità professionale diretta.

Francesca Florio, l'avvocato della famiglia Fatello, ha però presentato ricorso contro la richiesta di archiviazione degli altri presenti in sala. "Allo stato delle indagini - ha spiegato - non può escludersi una responsabilità dell'intera equipe medica che stava operando Giovanna".

Ma ciò che è strano e resta da chiarire, è perché nessuno si sia accorto che la ragazzina non respirava più autonomamente ed era diventata cianotica.

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