Cronache

Morta la detenuta più vecchia d'Italia

La donna aveva 83 anni ed era stata arrestata l'ultima volta per detenzione e spaccio di cocaina ed eroina nel 2014

Morta la detenuta più vecchia d'Italia

È morta a Cagliari all'ospedale San Giovanni di Dio Stefanina Malu, 83 anni, soprannominata "Nonna galera" perché la detenuta più anziana d'Italia.

Una settimana la donna fa era tornata agli arresti domiciliari dopo un periodo di ricovero, ma un malore ha costretto a un nuovo trasporto in ambulanza. La notizia della morte della Malu è stata data dalla presidente dell'associazione "Socialismo, Diritti, Riforme", Maria Grazia Caligaris, che aveva seguito il caso della donna più volte arrestata per reati di droga e ha appreso dalla figlia Angela del decesso della madre.

L'anziana era gravemente malata e doveva scontare ancora poco meno di un anno di reclusione. L'ultima volta era stata arrestata nel settembre 2014 per detenzione di cocaina ed eroina ai fini di spaccio, assieme al figlio non autosufficiente, poi deceduto. La sua storia giudiziaria era iniziata nel 1962, quando era stata arrestata per la prima volta, sempre per spaccio di stupefacenti. Nel 2009 aveva ottenuto il differimento della pena per gravi condizioni di salute, ma poi nel giugno 2012 era tornata in carcere, per scontare una pena residua di circa 4 anni e due mesi, quando le sue condizioni di salute erano risultate compatibili con la detenzione.

Il suo caso di detenuta ultrasettantenne era stato anche portato in parlamento nel settembre 2010 da un'organizzazione di sei esponenti del Pd, quando era reclusa nel vecchio carcere di Buoncammino. Poi la Malu era tornata a casa anche per poter accudire un figlio non autosufficiente, ma nel settembre 2014 era stata sorpresa, assieme ad altre tre persone, nel suo appartamento di Is Mirrionis, alla periferia di Cagliari, con numerose dosi di droga.

In un'intervista all'Unione Sarda, raccolta nel maggio scorso mentre era in ospedale, la donna, che era analfabeta, aveva raccontato di essere stata costretta a spacciare per mantenere i suoi otto figli, quattro dei quali, tossicodipendenti, sono poi morti.

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