Cronache

Morta l'orsa Daniza

Morta l’orsa che ad agosto aveva aggredito un fungaiolo per proteggere i propri cuccioli. Esplode la rabbia degli animalisti e non solo

Morta l'orsa Daniza

Non è sopravvissuta all'anestesia. È morta così, durante la cattura, Daniza, l’orsa che ad agosto aveva aggredito un fungaiolo per proteggere i propri cuccioli. Ne dà notizia la provincia di Trento che, dopo il fatto, aveva emesso un’ordinanza per la cattura del plantigrado. La Provincia autonoma di Trento ha spiegato che "dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi per catturare l’animale. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta. È stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d’emergenza. Dell’episodio sono stati informati il Ministero dell’Ambiente, l’Ispra e l’Autorità giudiziaria. Già in giornata l’animale sarà sottoposto ad analisi autoptica".

Le reazioni del mondo animalista non si sono fatte attendere. "Tutta la vicenda dell’orsa Daniza si conclude peggio di come è iniziata, con un finale da dilettanti che dimostra l’incapacità della provincia di Trento di gestire una specie importante per la biodiversità presente sull’arco alpino", ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza. Che ha aggiunto: "Fin dall’inizio la provincia ha agito in maniera autonoma senza coinvolgere le altre istituzioni e soprattutto in maniera non conforme. La morte di questo esemplare si aggiunge ad una lunga serie di fallimenti e di eventi negativi che hanno riguardato la gestione di questa specie da parte della provincia di Trento. C’è anche la responsabilità del Ministro dell’Ambiente che non è intervenuto in maniera efficace per impedire questo epilogo. Ci aspettiamo perciò che si faccia piena luce sulla vicenda e che questa serva per un serio cambio di rotta da parte della provincia".

"Noi del ministero abbiamo sempre lavorato esprimendoci con la posizione del Corpo forestale dello Stato che, in tempi non sospetti, ha evidenziato la delicatezza del tema", ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, al termine di una riunione della cabina di regia con le Regioni sull’Expo, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla morte dell’orsa Daniza. "Avevamo posto la questione agli enti locali interessati - ha proseguito il ministro - mi spiace che l’epilogo sia stato questo".

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha fatto sapere che ha "già inviato alla Provincia di Trento la richiesta di una relazione sull’accaduto, per chiarire la dinamica dei fatti e chiedendo misure affinché episodi come questo non si ripetano più. La morte di un’esemplare di un orso è sempre una sconfitta. Ora pensiamo a seguire e tutelare i due cuccioli".

"Nessuna fatalità, Daniza è stata uccisa", sostiene la Lav, che annuncia la denuncia, per il reato di uccisione di animali che prevede fino a 2 anni di reclusione, del presidente della Provincia di Trento Rossi, del vice presidente Olivi, dell’assessore-veterinario alla caccia Dalla Piccola e ogni altro responsabile di questa vera e propria esecuzione.

"Le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa situazione, forniscano celermente i risultati dell'autopsia e facciano emergere la verità su quanto accaduto. Su come sia stata gestita questa delicatissima fase della cattura di un animale già spossato, perché in fase di allevamento di due cuccioli, e si suppone in perenne stato di allerta nelle ultime settimane", denuncia il Wwf.

A nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, Michela Vittoria Brambilla ha espresso "profonda indignazione" per l’uccisione dell’orsa Daniza, e ha chiesto ai responsabili politici di trarre le "debite conseguenze, lasciando la propria carica".

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