Cronache

La prima mossa della Raggi: via i migranti dal Baobab

Al centro del secondo giorno di lavoro del neo sindaco c'è l'emergenza migranti nella Capitale. "Al Baobab c'è un problema di ordine pubblico, i migranti non possono più stare in strada"

Fonte: Facebook Comitato Cittadini Stazione Tiburtina
Fonte: Facebook Comitato Cittadini Stazione Tiburtina

Ieri l’insediamento con la prima seduta dell’Assemblea Capitolina. Oggi il vertice del comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, con al centro la questione dell’emergenza immigrazione nella Capitale. Nel suo secondo giorno di lavoro il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha riunito l'assessore alle Politiche sociali Laura Baldassarre, il prefetto di Roma, Paola Basilone, e il capo della Polizia Locale, Diego Porta, per discutere sull’emergenza migranti a via Cupa.

Da mesi centinaia di migranti sbarcati in Sicilia, che transitano nella Capitale, vivono nella nella tendopoli gestita dai volontari del centro Baobab. I volontari del centro, che era stato sgomberato lo scorso dicembre per ordine del prefetto Tronca, da mesi hanno sistemato decine di tende in questa traversa di via Tiburtina, e nei giorni scorsi, dopo un ulteriore aumento degli arrivi, hanno chiuso al traffico la strada, che si è trasformata in un vero e proprio campo profughi.

"Stiamo cercando di capire come risolvere questa emergenza”, ha detto oggi il sindaco uscendo da palazzo Valentini. “Tutte le forze in campo stanno riflettendo, sicuramente troveremo un dialogo con le associazioni”, ha detto la Raggi, sottolineando la necessità di “ritornare all'interno di un percorso di legalità e trovare dei posti dove ricollocare queste persone”. Le condizioni dei migranti a via Cupa “sono disumane” e quelle “igienico-sanitarie pessime”, ha detto il sindaco. La Raggi ha quindi promesso di trovare una soluzione al problema dei migranti in via Cupa entro una settimana: "Per strada non possono stare, non è una situazione dignitosa né tollerabile per loro”.

“Si sta anche creando un problema di ordine pubblico perché i residenti sono inferociti”, ha affermato il sindaco. Via Cupa, infatti, si è trasformata in un vero e proprio campo profughi nel centro di Roma. Proprio i residenti del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina, che da mesi protestano per la situazione, qualche giorno fa hanno denunciato “l’esproprio” da parte dei volontari del Baobab, della via privata, chiusa al traffico dei residenti per fare spazio alle tende e ai materassi sui quali dormono i migranti. I volontari, da parte loro, vorrebbero che il Comune concedesse loro un immobile per sistemare i migranti: l’ex Istituto Ittiogenico, di proprietà della Regione Lazio.

Ma se Giachetti in campagna elettorale aveva promesso che si sarebbe speso proprio per destinare l’edificio abbandonato nei pressi della Stazione Tiburtina all’accoglienza dei migranti, la Raggi non sembra voler procedere nella stessa direzione. “Roma è abbastanza affollata” ha detto infatti il sindaco a margine della riunione a palazzo Valentini, “chiederò senz'altro al Governo un impegno per la ricollocazione di queste persone”. “Ora il prefetto ci farà sapere, ma sembra che tutte le strutture siano esaurite”, ha spiegato la Raggi lasciando intendere che non è stata presa in considerazione l’ipotesi dell’assegnazione dell’ex Ittiogenico ai volontari del Baobab. “C'è la possibilità che vengano trasferiti fuori Roma? Capiremo con il prefetto dove andranno", ha detto il sindaco. La “deadline” per una risposta, ha aggiunto il sindaco, è fissata per la prossima settimana. "La ricollocazione sul territorio c'entra, ma solo in parte", ha replicato quindi Andrea Costa del centro Baobab, che ha rilanciato la proposta di trasferire i migranti all’ex Istituto Ittiogenico. Proposta che forse sarà discussa domani mattina in una riunione tra i volontari del centro e l’assessore Laura Baldassarre al dipartimento per le Politiche Sociali, che non ha escluso il dialogo con le associazioni.

Per il futuro però, il sindaco è stato chiaro nel voler cambiare il metodo per affrontare questo tipo di situazioni. "C'è un flusso di migranti sempre crescente scaricato in continuazione su Roma”, ha aggiunto, infine, la Raggi, ma “il modello deve essere cambiato”.

Risolto il problema di via Cupa, ha detto, quindi, il nuovo primo cittadino della Capitale, “dobbiamo iniziare a individuare un percorso diverso che eviti l'emergenza e rispetti i diritti di tutti".

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