Cronache

Napoli, blitz nella piazza di spaccio del clan: così nascondevano la droga

Arrestati tre pregiudicati. Sono ritenuti responsabili in concorso di produzione e spaccio di stupefacenti all’interno della famigerata “piazza di spaccio” delle cosiddette “Case Celesti”.

Napoli, blitz nella piazza di spaccio del clan: così nascondevano la droga

Colpo al narcotraffico in una delle più grandi piazze di spaccio napoletane: tre pregiudicati arrestati e 5 chili di sostanze stupefacenti tolte dal mercato. Nelle “Case celesti” del quartiere Secondigliano, storica roccaforte del clan camorristico dei Marino, l’installazione di una microcamera all’interno di un ballatoio ha permesso di individuare i trafficanti e di scoprire il sistema con cui nascondevano la droga. L’occhio elettronico era rimasto attivo tra il 5 e l’8 settembre scorso. Il giorno successivo i carabinieri andarono a recuperare le sostanze stupefacenti occultate: ne sequestrarono cinque chili, insieme alla contabilità della piazza di spaccio. Quelle immagini hanno fornito la prova per poter arrestare oggi Raffaele Enghen, di 53 anni, Gaetano Magro, 43 anni, Gennaro Montagna, 28 anni. Sono stati portati tutti nella casa circondariale di Poggioreale.

Nei loro confronti i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Napoli Stella hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Napoli (Sezione del Giudice per le indagini preliminari di Napoli) su richiesta della settima sezione della Procura. I tre indagati sono ritenuti responsabili in concorso di produzione e spaccio di stupefacenti all’interno della famigerata “piazza di spaccio” delle cosiddette “Case Celesti”. I loro volti sono stati catturati in un video che oggi documenta qual era il marchingegno che usavano per nascondere cocaina, l’eroina, crack e anfetamine di cui poi si andavano a rifornire al bisogno.

Le indagini sono state avviate a settembre scorso. I carabinieri, appostati fuori anche nelle ore notturne, avevano notato i continui spostamenti dei personaggi oggi catturati verso l’ultimo piano di una delle palazzine di edilizia popolare. Al fine di poterne accertare i movimenti all’interno, si era deciso di installare, di iniziativa, la microcamera nel ballatoio da cui si poteva accedere al tetto.

Le immagini registrate mostrano i tre indagati mentre, tramite un sofisticato “sistema” consistente in un lungo cassone che scorreva su binari all’interno di una parete, nascondevano un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, quello poi sequestrato dai carabinieri.

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