Cronache

Napoli, due immigrati col colera: sono rientrati dal Bangladesh

Madre e figlio di due anni ricoverati col colera a Napoli: erano stati recentemente in Bangladesh. Torna una malattia scomparsa da 45 anni

Napoli, due immigrati col colera: sono rientrati dal Bangladesh

A Napoli sono stati registrati due casi di colera: due immigrati, madre e figlio di appena due anni, sono stati ricoverati oggi all'ospedale Cotugno di Napoli. Il piccolo è stato portato d'urgenza all'ospedale pediatrico Santobono.

I due, residenti a Sant'Arpinio, in provincia di Caserta, recentemente erano stati in Bangladesh. Ora sono ricoverati in condizioni stazionari. "La situazione è del tutto sotto controllo", assicura Antonio Giordano, commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera dei Colli. Immediatamente è stata allertata la Asl competente e sono state attivate tutte le procedure previste dai protocolli. I contatti familiari del caso indice sono stati già individuati e sono attualmente sotto stretta osservazione sanitaria".

Il colera è una malattia infettiva acuta causata da batteri della specie Vibrio Cholerae. Provoca diarrea profusa causata dall'infezione dell'intestino e, spesso, è asintomatica o paucisintomatica. La trasmissione può avvenire per ingestione di acqua o alimenti contaminati dal batterio, mentre il contagio diretto avviene per trasmissione oro-fecale ed è molto raro in condizioni igienico-sanitarie normali. L'incubazione varia da 1 a 5 giorni e la malattia si manifesta con diarrea improvvisa e forte vomito che portano a una rapida disidratazione. Fortunatamente oggi l'infezione può essere facilmente prevenuta e curata

In Italia, l'ultima importante epidemia di colera risale al 1973 in Campania e Puglia. Nel 1994 si è verificata a Bari un'epidemia di limitate proporzioni, in cui sono stati segnalati meno di 10 casi. Da allora, l'unico episodio descritto risale all'agosto del 2008 dove a Milano un uomo, di rientro dall'Egitto, è morto di colera in ospedale.

Gli accertamenti hanno mostrato che l'uomo aveva contratto la malattia all'estero e hanno escluso il rischio di epidemie per il nostro Paese.

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