Cronache

Aggredito per aver cercato di salvare un cane

È accaduto a un giovane di 26 anni a cui, dopo il pestaggio, sono stati messi dei punti di sutura in testa

Aggredito per aver cercato di salvare un cane

"Nel parcheggio del supermercato noto una baracca fatiscente di ferro arrugginito dove all'interno trovo un cane (un pitbull) sommerso dalle feci, pezzi di vetro, con acqua sporca piena di insetti e crocchette contaminate da formiche, con un cucciolotto che piangeva e faceva suoni di lamento." Inizia così il racconto su Facebook di Giacinto Damiano, un giovane di 26 anni che è stato aggredito per cercare di salvare un cane chiuso in un recinto in precarie condizioni igieniche.

È accaduto a Nardò, in provincia di Lecce, dove il 26enne in vacanza nel Salento, ha notato il pitbull in difficoltà. Per due giorni ha cercato di chiedere aiuto alla polizia che pare non sia intervenuta e per due giorni ha cercato di convincere il padrone del cane di migliorare le condizioni igieniche del suo animale. Ma non ha ottenuto nulla. Anzi è stato aggredito. Il padrone del cane, nonché proprietario di un supermercato del luogo, pare abbia lanciato diverse bottiglie contro Giacinto ferendolo a sangue. Tanto da procurargli sette punti di sutura in testa.

Il 26enne, oltre a raccontare l'accaduto sui social ha presentato denuncia alle autorità locali. Ad esprimergli vicinanza anche Enrico Rizzi, presidente nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus (Noita). Rizzi pare abbia, inoltre, garantito un immediato interessamento dei legali dell'associazione.

A finire nella bufera anche la polizia municipale che pare non sia intervenuta.

Dal canto i vigili urbani, attraverso una nota, fanno sapere che "Esiste una prima segnalazione di circa quindici giorni fa da parte di un cittadino e relativa alle condizioni di custodia del cane che ha originato un primo sopralluogo da parte della polizia locale, che tuttavia non ha trovato l’animale nel luogo oggetto della segnalazione stessa. Nonostante questo, gli agenti hanno a loro volta trasmesso la segnalazione alle guardie zoofile dell’associazione Agriambiente Onlus, competenti per il territorio comunale, che sono intervenute più volte senza trovare il cane sino a domenica 24 giugno, stavolta riscontrando la presenza dell’animale, ma nessun segno di cattiva custodia o maltrattamento e quindi gli estremi per un approfondimento o per un sequestro preventivo, come da prassi. Peraltro, è risultata regolare l’iscrizione del cane nell’anagrafe canina. La relazione relativa a questo sopralluogo e i riscontri della successiva verifica amministrativa sono anch’essi agli atti del corpo di polizia locale."

Intanto Enrico Rizzi, della onlus "Noita" fa sapere sui social: "Il Comune di Nardò nega i maltrattamenti al cane (nessuno ha parlato di maltrattamenti fisici ma di ambiente insalubre) e non spende neanche una sola parola per esprimere solidarietà al giovane che si è ritrovato la testa spaccata per difendere l’animale. Addirittura minacciano di denunciarlo.

Roba da matti! Al giovane dico di stare tranquillo, avrà il nostro supporto legale senza problemi qualora dovesse ricevere un avviso di garanzia."

Commenti