Cronache

Vibo Valentia, un cinghiale entra in villa e semina il panico

L'animale è stato poi sedato dai carabinieri e lasciato in aperta campagna

Vibo Valentia, un cinghiale entra in villa e semina il panico

Era evidentemente affamato il cinghiale che ha seminato il panico in un'abitazione a Longobardi, un Comune in provincia di Vibo Valentia, in Calabria. Ha superato il cancello della villa privata alla ricerca di cibo nel giardino.

Il proprietario, appena ha visto l'animale si è barricato in casa e ha chiamato subito i carabinieri del posto. L'intervento dei militari è stato necessario per mettere innanzitutto al sicuro la zona e poi per sedare, con un sonnifero, il cinghiale. Non è stato facile, però, riuscire a fermare l'animale che pare cercasse di nascondersi nel giardino privato per poi tentare di attaccare appena qualcuno cercava di avvicinarsi a lui. Dopo averlo fatto addormentare i carabinieri lo hanno liberato in campagna.

Ma a quanto pare l'emergenza cinghiali non è solo in Calabria o nel Sud Italia (si pensi ai cinghiali che girano liberi per le strade di Bari, ad esempio), ma è un problema di tutta Italia. Appena una settimana fa, infatti, la Regione Lombardia ha approvato una delibera per contrastare il proliferare di cinghiali con l'abbattimento.

"Per la prima volta - ha sottolineato in una nota la Coldiretti, favorevole alla decisione presa dalla Regione - viene finalmente data la possibilità agli agricoltori, provvisti di regolare licenza, di abbattere tutto l'anno i cinghiali, con l'ampliamento dell'attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori". I cinghiali hanno infatti arrecato danni alle colture agricole per 1.669.989 euro di indennizzi erogati dalla Regione Lombardia, corrispondenti a 2.807 danni denunciati e ha provocato 384 sinistri stradali denunciati, con l'erogazione di risarcimenti pari a 606.664 euro complessivi. Insomma, i cinghiali non seminano solo il panico, ma iniziano a diventare anche un problema economico.

La Coldiretti auspica che il provvedimento della Lombardia "venga adottato anche da altre Regioni in una situazione in cui negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato".

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