Rosso Malpelo

Nelle mani di un cinquantenne dell'Ohio

Un secolo fa il mondo cambiò faccia con la guerra del 1914-18.

Nelle mani di un cinquantenne dell'Ohio

Un secolo fa il mondo cambiò faccia con la guerra del 1914-18. Dopo altri cento anni, la cambia di nuovo. Oggi ci troviamo di fronte a una guerra mondiale di cui l'unica cosa certa è che non ne sappiamo nulla. L'Isis non è l'«estremismo islamico», ma una potenza mondiale cresciuta dentro il ventre dell'Occidente, che concepisce la guerra in modo rivoluzionario (la spietatezza, i sacrifici umani) usando armi tecniche, cibernetiche e di pressione psicologica, a cominciare dall'intelligence appresa dalla Cia e dall'Fsb russo. Oltre alla propaganda evoluta su YouTube. Sono maestri di sociologia dell'apocalisse, hanno strutture militari familiari tanto che l'intelligence russa si è brutalmente adeguata a considerare le famiglie jihadiste come obiettivi militari. L'Europa, irata e gelosa di se stessa, combatte ogni nuova battaglia con le armi della vecchia, mentre si dilania sul sesso degli angeli, specialmente quelli della morte. L'America non si sa che sarà. Se vincerà Trump (improbabile ma possibile) gli Usa penseranno ai casi loro o interverranno come mercenari retribuiti: fine dell'ombrello americano. Se vincesse la Clinton, avremmo un mondo sul ciglio del baratro perché la candidata democratica è interventista come lo fu suo marito e fa parte della vecchia scuola anti russa.

La Russia attende, l'Europa si macera e l'America palpita finché il vero padrone del mondo, l'elettore cinquantenne dell'Ohio, non ci farà conoscere le sue preferenze.

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