Cronache

"Nessuna giustizia per nostra figlia, morta a Corinaldo"

La famiglia di Benedetta: "Intanto Sfera Ebbasta diventa giudice di X Factor"

"Nessuna giustizia per nostra figlia, morta a Corinaldo"

"Sapete qual è oggi la nostra paura? Essere dimenticati. Senza aver avuto giustizia per Benedetta". La famiglia della 15enne morta nella tragedia della discoteca di Corinaldo, non può trovare pace al proprio dolore. La madre si è tatuata il nome della figlia sul polso, mentre il fratello ha disegnato sulla spalla l'abbraccio di due bambini: "mia sorella e io da piccoli".

Madre e figlio, insieme al papà di Benedetta Vitali, ricordano i terribili momenti di quella notte, che ha segnato per sempre le loro vite e chiedono giustizia, per lei e per le altre 5 persone morte quella sera alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. "Ci avevano promesso indagini rapide. Aiuti psicologici dal servizio pubblico. Risarcimenti- raccontano a Repubblica-Invece, sei mesi dopo siamo soli con i nostri tormenti. Abbandonati. La notte che ha portato via Benny è senza colpevoli". Quella notte, oltre a Benedetta, hanno perso la vita Emma, Asia, Daniele, Mattia, rispettivamente di 14, 15, 16 e 17 anni ed Eleonora, una giovane mamma 39enne, mentre cercavano una via di fuga. Forse qualcuno aveva spruzzato uno spray urticante, generando il panico tra le persone che riempivano il locale strapieno di gente, che correva su balaustre malconce, che non hanno tenuto. Le persone sono morte schiacciate e soffocate.

I ragazzi stavano aspettando Sfera Ebbasta, che in quel locale non è mai arrivato. "Mi sono sentito offeso dalla scelta di Sky di chiamare Sfera Ebbasta tra i giudici di X Factor senza nessun rispetto per il nostro dolore", dice il fratello di Benedetta, che non guarderà il programma, per rispettare quei ragazzi che hanno trovato la morte a un concerto. "Sfera si è tatuato sulla fronte sei stelline, per ricordare i nostri morti. Ma sono convinto che se gli chiedessi i loro nomi, non se ne ricorderebbe nemmeno uno", aggiunge il ragazzo.

E ora la paura della famiglia di Benedetta che la giustizia si dimentichi della sua storia e di quella morte tanto assurda, quanto terribile, perché "chi ha causato la sua morte è a piede libero.

E magari sta organizzando altre feste per adolescenti, in magazzini fatiscenti come la discoteca di Corinaldo".

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