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Noi e i mercati: troppo onore, signor Di Maio

Troppo onore, signor Di Maio. Se avessi il potere di indirizzare i mercati lo avrei usato prima, per orientare il voto su lidi ben lontani da lei

Noi e i mercati: troppo onore, signor Di Maio

Troppo onore, signor Di Maio. Sarebbe bello che un giornale potesse modificare il corso se non della storia almeno della cronaca, ma le assicuro che purtroppo non è così. Ci limitiamo a informare e commentare secondo coscienza, senza altre pretese finché il suo governo ce lo permetterà. E cioè fino a quando, per citare una frase del portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, non verrete «a prenderci con i coltelli». Troppo onore a considerarci responsabili, con il nostro «terrorismo mediatico», dell'innalzamento dello spread e del crollo delle borse. Solo un cretino - a questo punto mi chiedo se lei lo è o ci fa - può infatti immaginare che nelle centrali delle agenzie finanziarie e delle banche di tutto il mondo agiscano dopo avere letto Il Giornale. Me li vedo, i broker di New York e Londra, passare in edicola prima di andare in ufficio e sfogliare i quotidiani italiani con trepidazione prima di decidere cosa fare con i nostri titoli di Stato: «Sallusti è preoccupato: dài vendiamo, vendiamo prima che sia tardi».

Solo un cretino - e mi richiedo se Di Maio lo sia - può ignorare che i mercati si muovono non in base alle opinioni di chicchessia, ma solo studiando e sviscerando i fatti. Alla fine di questo lavoro, basato su atti e documenti, tirano una conclusione e ci scommettono sopra. E venerdì scorso, studiata la sua manovra e ascoltate le sue parole pronunciate nella notte dal balconcino di Palazzo Chigi, hanno scommesso sul fatto che lei, signor Di Maio, sia un cretino che sta mettendo a rischio i loro soldi, un terrorista della finanza. E hanno venduto. Semplice, no?

Troppo onore, signor Di Maio. Se avessi il potere di indirizzare i mercati lo avrei usato prima, per orientare il voto su lidi ben lontani da lei. Le dirò che ci ho provato, ma i risultati non mi hanno premiato. Lei ha spostato il voto e ora lei sposta i mercati. Non scappi dalle sue responsabilità, non cerchi alibi. Ha voluto salire sul ring e al primo cazzotto piagnucola come un bambino. Se oggi non prenderà un secondo gancio al volto lo dovrà solo ai pompieri - primo fra tutti Mattarella - che in queste ore si stanno prodigando a convincere i mercati che non lasceranno il Paese totalmente in mano a terroristi, per giunta kamikaze, e non parlo di noi ma di lei, signor Di Maio.

Speriamo che vengano ascoltati e creduti.

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