Cronache

Non perdiamo questa occasione

Altro che lo tsunami previsto da Renzi e dai suoi in caso di vittoria del «No». L'onda innescata dal risultato del referendum sembra essere, per il centrodestra, dolce e amica ma, ovviamente, bisogna saperla cavalcare. Sbagliare la mossa, in queste ore, potrebbe voler dire perderla e tornare risucchiati in mare aperto o, peggio, sul fondale. Per questo mi sembrano velleitarie le idee di Grillo e Salvini di andare a votare subito pur che sia, financo con le sgangherate leggi elettorali in vigore, una per la Camera (l'Italicum) e una per il Senato (il vecchio Consultellum) inconciliabili tra loro e quindi foriere di nuovo caos. No, il dopo referendum non deve essere tempo di confusione ma di chiarezza, efficienza e serietà. L'onda del «No» è stata generata anche da cittadini che da tempo si erano rifugiati nell'astensionismo, schifati dal triste spettacolo della politica. Fare casino vorrebbe solo dire perderli di nuovo, senza più appello.

A mio avviso c'è un punto fermo: trovare il sostituto di Renzi che ieri Mattarella ha messo in riga obbligandolo a stare in carica fino a legge di bilancio approvata - e una maggioranza che lo sostenga per il poco tempo che servirà a varare un nuovo impianto elettorale è compito di Mattarella e checché ne dica l'interessato - del segretario del partito di maggioranza, cioè di Renzi stesso. Penso che sia saggio, per il centrodestra, starne il più lontano possibile per non generare equivoci su possibili inciuci o tentazioni di governi tecnici o condivisi. Non è il caso di sporcarsi le mani con il quarto premier non eletto in cinque anni, dopo aver giustamente puntato il dito accusatorio contro i primi tre. Cosa diversa, naturale e legittima, sarebbe invece partecipare, dall'opposizione, a una trattativa sulle nuove regole. A noi non dispiacerebbe qualcosa che assomigli a un proporzionale, ma non siamo i legislatori. Poi, qualsiasi sia la scelta, dritti al voto e vinca il migliore.

Qualsiasi ambiguità rispetto a un percorso trasparente e leale con gli elettori sarebbe devastante. Prendere più tempo del necessario e cercare accordi sottobanco porterebbe solo acqua al mulino di Grillo, farebbe rimpiangere Renzi, allontanerebbe di nuovo gli elettori del centrodestra ora incuriositi dal felice ritorno in campo di Berlusconi. Stiamo sull'onda, non violentiamola: c'è una possibilità di approdare a nuovi lidi insperati fino a qualche mese fa.

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