Cronache

"Non uscire di casa". La bufala su WhatsApp che spaventa l'Italia

Il messaggio vocale diffuso su WhatsApp è diventato virale. E sta seminando il panico. Renzi: "L'obiettivo è di farci vivere nel terrore"

"Non uscire di casa". La bufala su WhatsApp che spaventa l'Italia

In queste ore su WhatsApp sta girando un messaggio falso. Dice: "Non uscite di casa". "L'obiettivo è di farci vivere nel terrore", tuona Matteo Renzi dopo aver dato mandato agli inquirenti di capire chi è l'autore che ora potrebbe anche essere accusato di procurato allarme.

Nel messaggio vocale, diventato virale dopo i sanguinari attacchi di Parigi, si sente la voce di una mamma che avverte la propria figlia di non uscire di casa perchè i tagliagole dello Stato islamico vorrebbero colpire le zone centrali della Capitale e potrebbero prendere di mira i ragazzi. La donna cita una sua amica del ministero dell’Interno. Secondo la mamma, inoltre, i giornalisti avrebbero nascosto alla pubblica opinione il reale allarme bomba di ieri nella stazione metro di Lepanto. Il messaggio vocale è, però, una bufala, destinata a provocare solo ulteriore allarmismo. Fin dalle prime ore di questa mattina, la Polizia di Stato ha pubblicato sulla pagina Facebook Una vita da social un post per mettere in guardia gli italiani dal dar fede a questo messaggio vocale.

La #bufala del messaggio #Whatsapp sulla bomba nella metro di Roma.Circola da giovedì su Whatsapp una registrazione...

Posted by Una vita da social on Venerdì 20 novembre 2015

Il messaggio vocale è diventato virale passando dai telefonini di moltissimi utenti che utilizzano questa messaggistica e, sottolineano alla Polizia, rischia di creare ulteriore allarmismo in una città in cui ogni giorno le forze dell’ordine devono verificare diversi allarmi bomba, tutti poi rivelatisi falsi.

Anche la pagina Facebook di Agente Lisa ha condiviso la bufala, avvertendo gli utenti del falso allarme e che, in questo modo, oltre a creare un clima di terrore fra la popolazione, si rischia un’incriminazione per il reato di procurato allarme.

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