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"Non venire ad Amatrice". Così la sismologa salva la figlia

Valentina Gatti avrebbe voluto raggiungere la madre Amatrice, proprio la sera del sisma, ma lei, Tiziana Lo Presti, tecnica dipendente dell'ufficio sismico della Protezione civile ha voluto la figlia restasse a Roma.

"Non venire ad Amatrice". Così la sismologa salva la figlia

Salva per miracolo grazie alla madre. Valentina Gatti, studentessa di 27 anni, la avrebbe voluto raggiungere a Saletta, frazione di Amatrice, proprio la sera del 23 agosto, ma lei, Tiziana Lo Presti, tecnica dipendente dell'ufficio sismico della Protezione civile ha voluto la figlia restasse a Roma.

"Lei stranamente – spiega Valentina - ha insistito perché non andassi. Mi ha detto che dovevo studiare, che la mia auto era troppo malandata per fare tutti quei chilometri, di stare tranquilla. Domenica sarebbe tornata e insieme saremmo andate due giorni al mare. Sono state le ultime parole che mi ha detto al telefono". Ma tutto questo, purtroppo, non avverrà mai perché la madre, che si trovava ad Amatrice per assistere la 91enne nonna di Valentina, ricoverata nell'ospedale del paese e sopravvissuta al sisma, è morta proprio la sera sotto le macerie del sisma.

Valentina crede che quella preghiera di non partire sia probabilmente nato da un presentimento della madre: “Forse, non lo so. Sono cose inspiegabili. Lei che studiava i terremoti ne è rimasta vittima. Mia madre era stata un anno a L'Aquila dopo il terremoto e tornava a Roma solo per i fine settimana”. La madre aveva lavorato nelle tendopoli ma diceva sempre di essere molto contenta di poter aiutare quei terremotati. “Un'esperienza che le aveva fatto capire quanto era fortunata ad avere me. La chiamavano tutti 'Sorriso', - conclude la giovane - perché era sempre allegra anche se la vita non era stata sempre generosa con lei".

Qualche anno fa sua madre aveva fatto fare dei controlli sulla vecchia casa della nonna a Saletta: "le avevano detto che non era il massimo della sicurezza".

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