Cronache

La nonna che ha "vissuto" tre secoli: è italiana la donna più anziana del mondo

Piemontese, 116 anni, Emma Morano è la donna più vecchia del mondo. Ma da fuori dal tempo siamo noi

La nonna che ha "vissuto" tre secoli: è italiana la donna più anziana del mondo

Non so a voi, a me pesano molto già i due secoli, trovo già tanto impegnativo vivere nel Ventunesimo essendo nato in pieno Ventesimo e se domattina mi dicessero che i progressi della medicina mi consentiranno di arrivare al Ventiduesimo verrei sopraffatto dall'angoscia. Non dico di voler morire in questo 2016, non ci tengo particolarmente, anzi, confesso che ogni sera prima di addormentarmi chiedo a chi di dovere di farmi passare la nottata, ma c'è un limite a tutto. Il mio amato Orazio scrisse «est modus in rebus» per dire che esistono confini, limiti, che non è saggio voler oltrepassare. Quindi la notizia della donna che ha visto tre secoli, della signora di Pallanza appena divenuta la donna più vecchia del mondo, mi ha leggermente turbato. E nemmeno mi aveva entusiasmato la notizia, giusto un mese fa, dei 106 anni di Gillo Dorfles, il critico d'arte, che risulta ancora lucido e sgambettante e però bisogna mettersi in testa che si tratta di assoluta eccezione: non bisogna farsi illusioni, sperare di arrivare a quell'età in quelle condizioni è del tutto irragionevole. Quando leggo di simili smisurati compleanni penso sempre a un altro verso antico (essendo uomo novecentesco la cultura classica per me è importante): «Muore giovane chi è caro agli dei». E allora il presente boom di ultracentenari mi fa sospettare che gli dei ci abbiano definitivamente abbandonato e che d'ora in poi ci tocchi sbrogliarcela da soli, con tutti i disastri che ne seguiranno.

Perché l'Italia non è un Paese per vecchi, è un Paese di vecchi, e un articolo al posto di una preposizione cambia il senso della frase e la qualità della vita dei diretti interessati. Emma Morano abita a Pallanza, sulle rive del Lago Maggiore, ma è nata, nel lontanissimo 1899, a Civiasco, un paesino ino ino della Valsesia. La signora è pertanto cresciuta nel Piemonte più agricolo, nel cuore di quella civiltà contadina in cui i vecchi ricevevano onori e rispetto. Sia perché essendo pochi (la vita media era molto più breve) non erano ingombranti come oggi, sia perché in epoca pre-tecnologica l'esperienza contava più dell'abilità nel cliccare le icone dell'ultimo iPhone, sia perché l'Italia era ancora una nazione cattolica in cui i parroci martellavano nelle dure cervici dei parrocchiani il decalogo e con esso il quarto comandamento: «Onora il padre e la madre».

Adesso chi onora i centenari? Chi supera il secolo rischia di avere seppellito gli eventuali figli, gli eventuali nipoti chissà dove vivono e se hanno tempo e voglia di darti retta, gli eventuali pronipoti saranno in Erasmus. Gli amici del bel tempo che fu? Al cimitero o in ospizi irraggiungibili. E i conforti spirituali?

Ultimamente i preti sembrano innanzitutto interessati a benedire sodomiti e a maledir trivelle mentre le suore vogliono diventare diaconesse: dove lo trovano il tempo di assistere gli anziani se ogni giorno hanno una conferenza o una polemica? Tutte cose che nel 1899 di Papa Leone XIII (e pure nel 1999 di Papa Giovanni Paolo II) erano abbastanza inconcepibili. La politica? Peggio che andar di notte. Abbiamo un capo del governo che si definisce cattolico, anzi cattolico praticante, e che però ha preso il potere brandendo lo slogan della rottamazione ossia un quarto comandamento capovolto: «Disonora D'Alema e i suoi coetanei».

Rimane internet, la famigerata rete che subito si è gettata sul caso della vecchissima signora che però di Facebook o Twitter o Google non ne sa nulla, beata lei. Da giovane la donna che ha visto tre secoli sarà stata bella e forse un poco vanitosa: ma a 116 anni che cosa se ne fa dei nostri «mi piace»?

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