Cronache

Nuovo guaio per la Sea Watch: la Tunisia le nega l'attracco

La nave dell'omonima ong tedesca è in balìa delle onde a 20 miglia al largo dal porto tunisino di Zarzis, in Tunisia

Twitter Sea Watch
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Alla nave Sea Watch dell'omonima ong tedesca è stato vietato l'ingresso nel porto di Zarzis, in Tunisia. Ora l'imbarcazione divenuta celebre per il suo ruolo nella ricerca e nel soccorso dei migranti in mare si trova in balìa delle onde a circa 20 miglia al largo delle coste del Paese nordafricano.

A riferirlo, parlando oggi con la stampa locale, è stato un membro della Mezzaluna rossa tunisina di Medenine, Chamseddine Marzoug.

Nel porto di Zarzis, che si trova nella parte sud-orientale del Paese, non lontano dal confine con la Libia, si troverebbero già le navi Mare Jonio di Operazione Mediterranea e quella dell'ong spagnola Proactiva Open Arms. Queste imbarcazioni sono ancorate lì da sabato scorse, quando si erano rifugiate in porto in previsione del peggioramento delle condizioni meteo.

Le due navi ospitate in porto hanno potuto lasciare solo oggi l'area doganale in cui erano state confinate dalle autorità tunisine e non dovrebbero uscire in mare prima di lunedì.

Mediterranea, Open Arms e Sea Watch sono ritornate in mare appena pochi giorni fa con il dichiarato scopo di svolgere attività di "monitoraggio e testimonianza". Una chiara sfida dal governo italiano e alla linea dura del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che sin dalle prime settimane del suo ministero aveva dichiarato guerra senza quartiere alle ong, chiudendo loro i porti italiani.

Ora, almeno per Sea Watch, lo stesso problema si ripresenta anche in Tunisia.

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