Cronache

A oltre 4 anni di distanza, parte il processo sulla strage di Viareggio

Presenti alla prima udienza solo quattro degli imputati. Lo Stato non si costituirà parte civile. I famigliari delle vittime: "Se ne frega"

A oltre 4 anni di distanza, parte il processo sulla strage di Viareggio

Solo quattro dei trentadue imputati per la strage di Viareggio si sono presentati oggi in aula a Lucca, per la prima udienza del processo che dovrà determinare le responsabilità per quanto accadde la notte del 29 giugno 2009, quando un treno carico di gpl deragliò all'ingresso della stazione versiliana. Nel grave incendio che ne derivò morirono 32 persone.

Dopo oltre quattro anni e quattro mesi sono iniziati i lavori della Corte. Oggi la discussione sull'ammissione al processo di nuove parti civili, oltre a quelle che si sono già costituite in passato.

In aula l’amministratore delegato Giuseppe Pacchioni, Daniele Gobbi Frattini, Massimo Vighini e Paolo Pizzadini, tutti della soietà Cima, che installò il carro cisterna da cui fuoriuscì il gas, tre mesi prima dell'incidente.

Tra queste non ci sarà lo Stato, che a quanto ha annunciato l'avvocato Gianni Cortigiani, rappresentante della presidenza del Consiglio e dei ministeri dell'Ambiente e degli Interni, è impegnato in "una transazione in fase di definizione con Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deragliò).

Dura la reazione delle famiglie delle vittime, raccolte nell'associazione Il mondo che vorrei.

"Ora basta prenderci in giro"- hanno chiesto, accusando lo Stato di fregarsene "dei 32 morti" e "di avere la verità".

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