Cronache

Le ombre sulla cattura di Igor: ora indaga la procura militare

Aperto un fascicolo alla procura militare di Verona sulla decisione di tre carabinieri di non sparare a Igor (Norbert Feher) quando lo avvistarono l'8 aprile scorso

Le ombre sulla cattura di Igor: ora indaga la procura militare

Quando ancora le ricerche imperavano in quel di Molinella, ci eravamo chiesti: ha vinto Norbert Feher, alias Igor il 'Russo'? Dopo sei mesi dall'omicidio del barista di Budrio, la domanda rimane inevasa. O forse la risposta è semplice: ha vinto il killer, sconfiggendo circa 800 uomini delle forze dell'ordine schierati per la sua cattura, droni, posti di blocco e via dicendo.

Conosceva quei luoghi, Norbert. Li aveva fatti diventare il suo luogo di "lavoro" perfetto per mettere a segno rapine, scorribande e minacce ai residenti. Si è nascosto tra i campi della campagna tra Bologna e Ferrara ed è sfuggito alle autorità. Nessuno sa dove sia e probabilmente non cattureremo mai l'omicida di Davide Fabbri e Valerio Verri (la procura di Bologna ormai si è arresa: non è più qui).

Il fantasma di Igor, però, continua ad aleggiare sull'Emilia Romagna. La procura militare di Verona, secondo quanto scrive il Resto del Carlino, starebbe indagando sull'operato dei carabinieri nella ricerca del fuggitivo. Si cerca di capire come abbia fatto a scappare ad un posto di blocco con tre militari armati. Nessun reato è al momento ipotizzato, quindi le indagini sono ancora alle prime fasi. Ma il fatto è comunque significativo.

Gli ultimi ad aver visto Igor sono tre carabinieri che lo avvistarono poco dopo l'omicidio del guardiacaccia Valerio Verri e il ferimento del collega Marco Ravaglia. Era l'8 aprile scorso. I reparti d'elité delle nostre forze armate lo stavano braccando, il comandante dei Carabinieri aveva assicurato la sua cattura. Sembrava il momento adatto. I tre militari in borghese lo incrociarono in auto a bordo del Fiorino appena rubato. Lui lì abbagliò con i fari, poi scese dal furgone e scappò in un boschetto, poi tornò indietro per prendere uno zaino militare e fuggì di nuovo. Per chissà quale motivo, i carabinieri decisero di non aprire il fuoco: secondo il rapporto firmato quella sera stessa, non c'erano le condizioni per farlo. Per questo si limitarono a seguire il fuggiasco attendendo rinforzi. Igor però si infilò in un boschetto, facendo scomparire (per sempre) le sue tracce.

"Durante le fasi di avvicinamento del soggetto - si legge nel verbale dei militari, rivelato già qualche mese fa - non è stato in alcun modo possibile 'attingerlo' mediante l' utilizzo delle armi in dotazione in quanto i militari operanti non erano in alcun modo in posizione favorevole da poter ottenere un risultato senza ulteriori conseguenze per la loro incolumità. Per cui, stante le disposizioni e le circostanze di tempo e di luogo, l' unica azione plausibile al momento era quella di porre un'attenta osservazione in sicurezza". E così Igor è diventato un fantasma.

Inarrivabile.

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