Cronache

Omicidio Giulia Ballestri: durante la morte deglutì incisivi

Sul luogo del delitto accanto al corpo di Giulia Ballestri c'era uno dei suoi incisivi, l'altro è stato rinvenuto all'interno della gola: condannato in appello il marito Matteo Cagnoni

Immagine tratta da un servizio del TG2
Immagine tratta da un servizio del TG2

Accanto al cadavere, a poca distanza dallo spigolo dove il marito Matteo Cagnoni le aveva fatto sbattere più volte la fronte, è stato rinvenuto un incisivo di Giulia Ballestri. L'altro è stato rinvenuto nella gola, segno che al momento dell'omicidio la donna era ancora cosciente e capace di deglutire. Questi minimi, quanto inquietanti, particolari sono stati resi noti dalla sentenza, lunga 188 pagine, con cui la corte d'assise d'appello di Bologna ha condannato all'ergastolo Cagnoni, accusato dell'omicidio della consorte, dopo aver forse scoperto presunti tradimenti da parte di quest'ultima. Il delitto avvenne nel 2016.

Giulia Ballestri: particolari choc sull'omicidio

La sentenza in questione ha quindi confermato quanto stabilito da parte dei giudici di primo grado sul femminicidio avvenuto a Ravenna. Una morte straziante quella di Giulia; l'assassinio si consumò in via Padre Genocchi. La donna venne prima denudata ed in seguito uccisa a colpi di randello. Tuttavia, nel corso del brutale omicidio, una trappola per topi all'interno della vecchia abitazione di famiglia si icastrò alla schiena di Giulia, rendendo impossibile toglierle il reggiseno. L'unico indumento questo, che l'assassino ha lasciato sul corpo della vittima, cercando tuttavia di scostarlo dai seni.

Secondo le indagini degli inquirenti riportate da FanPage Giulia poco prima di morire sarebbe stata colta di sorpresa dal suo assassino mentre era intenta ad osservare alcuni vecchi quadri all'interno della vetusta villa, oramai disabitata. A quel punto, Matteo Cagnoni l'avrebbe colpita violentemente alla testa con l'ausilio di un bastone. Il marito, credendola morta, le fece scendere brutalmente le scale assieme a lui, trascinandola per i piedi, con la testa che sbatteva sui gradini.

Nella sentenza d'appello si afferma: "L'itinerario della dinamica delittuosa ipotizzava che Giulia fosse stata dapprima colpita con un tronco di legno rinvenuto nella monocamera al primo piano della villa. Una volta attinta al capo da un imprecisato numero di bastonate, tali da proiettare sui dipinti e sulla balaustra le macchie di sangue, sarebbe stata poi trascinata lungo la grande scala in legno, in salone, poi in corridoio e poi da lì lungo la rampa in discesa fino allo scantinato dove, dopo essersi alzata in piedi, è stata scagliata due volte contro lo spigolo del muro" .

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni vivevano oramai da separati in casa. I coniugi erano in attesa di formalizzare il divorzio.

Il giorno della morte, il 16 settembre 2016, Giulia e Matteo si trovavano presso la vecchia casa dei nonni per valutare alcuni quadri presenti all'interno dell'edificio.

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