Cronache

Omicidio Pordenone, l'sms della fidanzata a Ruotolo

"Amore, hai fatto qualcosa che non mi hai detto?". Sarebbe questo l'sms inviato dalla fidanzata a Giosuè Ruotolo, l'uomo indagato per il duplice omicidio di Pordenone

Teresa Costanza e Trifone Ragone
Teresa Costanza e Trifone Ragone

"Amore, hai fatto qualcosa che non mi hai detto?". Sarebbe questo l'sms inviato dalla fidanzata a Giosuè Ruotolo, l'uomo indagato per il duplice omicidio di Pordenone. L'sms è arrivato alle 20 della sera del 17 marzo, il giorno dell'omicidio. Il testo del messaggino, via whatsapp, sarebbe stato inviato della sua fidanzata direttamente a Giosuè Ruotolo. Come riporta Giallo, se il messaggino dovesse essere confermato, potrebbe segnare un punto di svolta nell'indagine. L'avvocato del 26enne spiega: "Non sono ancora riuscito a sentirlo – spiega Roberto Rigoni Stern –, ma sono certo che, se anche confermato, quel messaggio non abbia nulla a che fare col caso". "È impossibile – precisa Rigoni Stern – che in quei sette minuti di ‘buco’ Giosuè sia riuscito a fermarsi, a buttare la pistola nel laghetto e a tornare verso casa. L’ingresso del parco infatti dista dal laghetto almeno 7-8 minuti a piedi, senza contare il ritorno".

Altro elemento importante è la ‘collezione’ di armi d’epoca custodita in casa Ruotolo, dato che anche l’arma usata per il crimine risalirebbe ai primi del ’900: "Anche questo è inesatto – continua però il difensore e criminologo –. Nella casa di Somma non esiste alcuna collezione di armi, ma solo dei vecchi fucili da caccia, già sequestrati, che nulla c’entrano con la pistola che ha ucciso i due ragazzi. Anche perché Giosuè non vedeva né sentiva Trifone da anni – aggiunge la toga – a parte un singolo sms nel quale Trifone scriveva al mio assistito chiedendogli di recarsi in infermeria per un vaccino.

I due avevano perso i contatti, ma tra loro non c’era alcun motivo di astio".

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