Cronache

Ora Macron stanga le sigarette. E i tabaccai italiani gongolano

Boom di acquisti di sigarette al confine italo-francese dopo che il governo francese ha deciso di far cassa sulle "bionde"

Ora Macron stanga le sigarette. E i tabaccai italiani gongolano

Ventimiglia - Una stangatina, la prima dopo quasi quattro anni, colpirà a partire da lunedì prossimo le sigarette vendute in Francia ed esultano le tabaccherie al confine italo-francese di Ventimiglia per gli affari d'oro.

Basti pensare che su una stecca di sigarette - delle marche più commerciali - nel nostro Paese si risparmierà fino a quasi trenta euro. I conti sono presto fatti. Se da noi un pacchetto di "bionde", in media, costa dai 4,40 ai 5,40 euro; in Francia si passa dai 7 ai 7,30 euro ciascuno. Con il governo Macron, che tra l'altro vuole portare il costo del pacchetto a 10 euro, entro il 2020. Su dieci pacchetti la differenza è già notevole, figuriamoci su dieci o più stecche. Lo sa molto bene l'imprenditore Marcello Orengo, di Ventimiglia, titolare delle prime due tabaccherie in Italia come volume di vendita: una situata in frazione Latte e l'altra alla frontiera di Ponte San Ludovico. "Vive la France (evviva la Francia, ndr) - dichiara Orengo - e non può che essere così, visto che la Francia sfama migliaia di famiglie qui al confine".

Un discorso valido sia dal punto di vista commerciale, con migliaia di francesi che ogni venerdì, in occasione del settimanale mercato - ma anche negli altri giorni della settimana - si recano a Ventimiglia per fare man bassa di alcolici, sigarette, alimentari e vestiario; ma anche da quello occupazione con migliaia di frontalieri che ogni giorno si recano al lavoro in Francia o nel vicino Principato di Monaco. Orengo, che è anche proprietario di alcuni alberghi, punta, poi, il dito contro la gestione dei flussi migratori a Ventimiglia, complici quest'ultimi di far scappare il turista. "Le notizie dei migranti che dormono sul fiume o in stazione o quelle del sindaco minacciato, fanno scappare i turisti e impoveriscono la nostra terra - afferma -. Creiamo, a questo punto, degli spazi accoglienti per gli stranieri, ma per favore togliamoli dalla strada".

Non è tutto. Orengo, che a Latte ha un supermercato, si scaglia pure contro l'ordinanza del sindaco della città di confine, Enrico Ioculano (Pd), che vieta la vendita di alcolici dopo le 19.30, per evitarne il consumo da parte degli stranieri che poi si ubriacano scatenando risse e disordini in città. "A parte la perdita economica che stiamo subendo - dichiara - ma così facendo neghiamo un servizio a chi rientra a casa dal lavoro e non può neppure comprare una birra.

Senza dimenticare che se gli alcolici non li possono acquistare a Ventimiglia, basta spostarsi a Camporosso o a Vallecrosia per portarne via una cassa".

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