Cronache

Ormai il panettone è un dolce tipico. Del Sud

Per i critici il più buono è un esemplare lucano Guida ragionata a sei etichette da non perdere

Ormai il panettone è un dolce tipico. Del Sud

Dolce tipico milanese. Così recita la definizione del panettone. Ma siamo sicuri che sia ancora milanese? Il meneghinissimo panettone è ormai un dolce globalizzato, la cui geografia è stravolta. Da diversi anni, infatti, i migliori secondo la critica gastronomica arrivano dal Sud. Per il secondo anno consecutivo la giuria di esperti di «Gazza Golosa» ha scelto un panettone lucano come migliore del Natale, e tre dei primi quattro arrivati arrivano da Sud di Roma. Noi abbiamo scelto sei «esemplari», premi Oscar per altrettante categorie. Da quello buono per ogni giorno dell'anno a quello esaurito per troppe richieste, da quello tradizionale che più tradizionale non si può a quello con i fiori d'arancio. Per arrivare alla vera (temutissima) novità: il kit venduto al supermercato per produrre in casa il panettone. E per dire addio anche all'ultimo tabù.

Vincenzo Tiri, astro nascente della pasticceria italiana - Arriva da Acerenza in provincia di Potenza il panettone di Vincenzo Tiri, trentaquattrenne stella nascente della pasticceria italiana, che ama usare soltanto ingredienti di assoluta eccellenza, con un tocco meridionale dato dalle scorze d’arancia di Tursi, altro paesino lucano, candite personalmente da Vincenzo. La lievitazione è tripla e dura almeno quaranta ore. Difficile da trovare ma vale la pena cercarlo.

Bonanomi da Pioltello punta sulla tradizione - Superclassico il panettone di Maurizio Bonanomi, prodotto nella sua pasticceria che si chiama Merlo e sta a Pioltello, a due passi da Milano. Bonanomi è uno che punta tutto sulla tradizione ed è convinto (e noi controfirmiamo) che il panettone sia il dolce più difficile per un pasticciere. Tutto sta nella lievitazione michelangiolesca che crea degli alveoli magnifici. Da mangiare al massimo entro un mese.

Marchesi, dove si trova 365 giorni all’anno - Non può mancare un indirizzo supermilanese. I classici sono Cova, Knam, Gattullo, Princi, Taveggia, ma noi scegliamo Marchesi, che si trova in via Santa Maria La Porta al numero 11 (ma ora c’è anche un nuovo indirizzo: via Montenapoleone 9). Una pasticceria nata nel 1824 e che da quasi duecento anni interpreta i dolci classii meneghini all’insegna della massima ortodossia. Nota per i panettone-addicted: qui il dolce è disponibile 365 giorni l’anno.

Massari, la star bresciana in tilt per le troppe richieste - Quello di Iginio Massari, pasticciere talmente noto da aver fatto anche una comparsata a Masterchef un paio di edizioni fa, è forse il panettone più celebrato d’Italia. Quest’anno le prenotazioni sono state talmente tante che il sistema di vendita online è andato in tilt ed è stato sospeso. Ma niente paura: chi lo vuole può andare a prenderselo nella pasticceria Veneto a Brescia.

Da Tramonti con furore: il Fior d’Arancio di De Riso - Sal De Riso è un pasticciere di Tramonti, sulla costa amalfitana, che da anni lavora sul panettone. Il suo tradizionale è ottimo, ma il punto di forza sono i panettoni «modificati». Spicca il trittico meridionale (limoncello, stregato allo Strega e stella del Vesuvio) ma il nostro preferito è decisamente il Fior d’Arancio, con burro di bufala e farcito con gocce di cioccolato e cubetti di arancio candito.

Un kit al supermercato per farselo anche a casa - Per chi invece il panettone vuol farselo in casa da quest’anno c’è una novità. Il primo kit professionale disponibile nei supermercati e online. Lo produce il Molino Gatti, azienda a conduzione familiare che dagli anni Cinquanta produce farine di grano tenero di alta qualità nella zona di Panicale, in Umbria.

Il kit contiene farina, una bustina di lievito madre, una bustina di uva sultanina, uno stampo. Il costo? Sette euro nello shop online dell’azienda

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