Cronache

Ostia, incursioni contro ambulanti abusivi, polemiche su CasaPound

Fassina si scaglia contro il movimento di destra, reo di attaccare “chi per mangiare è costretto a sudare 10-12 ore di lavoro lungo le nostre spiagge per racimolare qualche euro con le vendite ai bagnanti”

Ostia, incursioni contro ambulanti abusivi, polemiche su CasaPound

Anche quest’anno hanno solevato un polverone le incursioni contro gli ambulanti abusivi effettuate dai militanti di CasaPound sulla spiaggia di Ostia.

Chiede chiarezza la presidente del X Municipio dei Cinquestelle Giuliana Di Pillo, secondo la quale controllare il fenomeno dell’abusivismo sulle spiagge spetta unicamente alle forze dell’ordine, le sole col potere e l’autorità per effettuare controlli, sequestrare la merce ed allontanare gli ambulanti. Le sue parole sono riportate su “Il Messaggero”. “Ciò che è successo ieri sulle spiagge libere, ai venditori ambulanti, che pur non dovrebbero esserci, non rientra nelle norme e nel rispetto delle normative vigenti. Nessuno pensi attraverso ronde improvvisate, di poter intimidire chiunque, tanto meno se rappresenta le istituzioni come consigliere”.

Affonda maggiormente il colpo Stefano Fassina, consigliere della fazione di sinistra “Liberi e Uguali”. “Casapound ha compiuto l'ennesimo atto vigliacco, contro chi per mangiare è costretto a sudare 10-12 ore di lavoro lungo le nostre spiagge per racimolare qualche euro con le vendite ai bagnanti”. Fassina invoca l’intervento del ministro Matteo Salvini e del sindaco di Roma Virginia Raggi. “La sindaca denunci al prefetto quanto accaduto e il Ministro dell'Interno, nonostante il suo orientamento, intervenga per riaffermare che la funzione dei controlli la svolgono le istituzioni preposte”.

Nel video postato dal deputato di CasaPound Luca Marsella si vede un intervento del gruppo per allontanare dalla spiaggia un venditore di cocco. “Siamo tornati ad Ostia e dopo un anno non è cambiato nulla nonostante i proclami della Raggi. Siamo qui per contrastare il commercio abusivo che permette la vendita di cibo avariato e merci contraffatte.

Siamo qui per riaffermare un principio di legalità, noi stiamo con i commercianti italiani tartassati da tasse e multe e le polemiche dei buonisti e dei radical chic lasciano il tempo che trovano”, ha concluso il consigliere.

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