Cronache

Palpeggia e bacia una ragazza che aspetta il treno: arrestato per violenza sessuale

È finito un carcere un operaio di 46 anni. Proseguono le indagini dei carabinieri per accertare se l’arrestato si sia reso responsabile di fatti simili.

 Palpeggia e bacia una ragazza che aspetta il treno: arrestato per violenza sessuale

«Ciao. Come ti chiami? Fa caldo qui fuori. Vieni in macchina, c’è l’aria condizionata». Così, giovedì, un 46enne avrebbe provato ad attaccare bottone con una 26enne di origine ucraina. Inizialmente, il suo, sembrava un modo come un altro per approcciare una donna. Invece le parole si sono trasformate in pochi minuti in un ennesimo episodio di violenza.

Erano all’incirca le 14,30. A Sant’Anastasia, comune in provincia di Napoli, il sole picchiava forte. La giovane donna, residente nella vicina città di Somma Vesuviana, aveva da poco terminato il suo turno di lavoro. Per fare ritorno a casa, si era diretta verso la stazione della Circumvesuviana, la rete ferroviaria che collega i paesi del Nolano e del Vesuviano a Napoli. Lasciandosi alle spalle il santuario meta di pellegrinaggio dei devoti alla Madonna dell’Arco, era appena arrivata alla fermata. All’ingresso le si avvicina lo sconosciuto. L’uomo le chiede di salire in auto. Lei non accetta. Fallito il tentativo di avvicinarla con i modi dolci, si fa insistente. Di fronte ai dinieghi, il molestatore la afferra per un braccio, la avvinghia. Poi la palpeggia e le strappa un bacio. La malcapitata si oppone. Riesce a divincolarsi.

È a quel punto che sono intervenuti i carabinieri della stazione di Pomigliano d’Arco che, mentre erano in servizio di osservazione, hanno assistito a tutta la scena. Hanno bloccato l’uomo in flagranza di reato. Lo hanno portato in caserma e lo hanno arrestato. Dopo le formalità di rito, l’indagato – che nella vita fa l’operaio - è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, a Napoli. Dovrà ora difendersi dall' accusa di violenza sessuale per aver toccato e baciato una donna contro la sua volontà. I militari dell’Arma, sotto la guida del maresciallo Domenico Giannini e coordinati dal capitano Tommaso Angelone, erano appostati in zona perché avevano notizia che in quel posto c’era un individuo che si divertiva a importunare il gentil sesso.

Continuano, quindi, le indagini per accertare se l’arrestato si sia reso responsabile di fatti simili.

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