Cronache

Il papà di Luca Sacchi: "Anastasiya gli ha scavato la fossa"

"Quando abbiamo letto del rito immediato ci siamo messi a piangere - ha confessato il papà di Luca Sacchi -. Ergastolo per i killer. Anastasiya? Mi fa schifo"

Il papà di Luca Sacchi: "Anastasiya gli ha scavato la fossa"

"Voglio andare al processo e vedere se Anastasiya avrà il coraggio di guardarmi negli occhi. Voglio vederli in faccia gli assassini di Luca, per me sono tutti uguali. Quella sera lei e Munoz lo hanno lasciato solo, lui si è preso una pallottola destinata a loro perché i killer erano andati lì per uccidere qualcuno, ne sono sicuro. Lui è morto per difenderli e loro sono scappati". Sono le parole di Alfonso, papà di Luca Sacchi ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso ottobre.

Ieri è stata accolta la richiesta di giudizio immediato per tutte le sei persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta sull'omicidio: Valerio Del Grosso, Paolo Pirino, Giovanni Princi, Marcello e Armando De Propris. E soprattutto Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata del 24enne. "Mi fa schifo. Se prima era una figlia, e poi non abbiamo capito il perché dei suoi comportamenti, adesso, dopo aver letto come trattava Luca, mi rendo conto che non ha nemmeno un briciolo di dignità. Oltre al fatto che gli ha scavato la fossa", ha tuonato il padre di Luca in un'intervista al Corriere.

Dopo cinque anni il rapporto tra Luca e Anastasiya era entrato in crisi. Lo dimostrano i messaggi che i due si scambiavano negli ultimi mesi. "Dall'estate scorsa era cambiato tutto - ha confermato il padre del giovane -. Lei era assente, distratta. Aveva un nuovo eroe, un idolo, non so se fosse Princi o qualcun'altro. Lui sì che era davvero fico, così anarchico, con il Vaticano che brucia tatuato su una coscia. Bello, eh? Si è fatta trasportare, non era la giovane a posto che credevamo. Ora scopriamo che era invidiosa della vita normale di Luca, della sua famiglia, e che allo stesso tempo le andava stretta. Chissà che le ha detto la testa, chissà se è la sua vera indole o ha una doppia personalità. Ora però è il momento di difendere Luca, morto per proteggerla".

Il 31 marzo inizierà davanti alla prima Corte d'Assise di Roma il processo per l'omicidio. "Il quadro è chiaro - ha concluso Alfonso Sacchi -: per i killer, e quello che gli ha fornito la pistola, mi aspetto l'ergastolo. Per Anastasiya e Princi una condanna esemplare. Nessuno ci ridarà Luca, ma almeno si alleggerirà il peso che abbiamo sullo stomaco.

Quando abbiamo letto del rito immediato ci siamo messi a piangere".

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