Cronache

Il Papa sceglie un "prete di strada" come segretario particolare

Il Papa ha deciso di affidarsi ad un nuovo segretario particolare. Pare Aemilius è un "prete di strada", già noto per il suo attivismo pastorale in Uruguay

Il Papa sceglie un "prete di strada" come segretario particolare

Gonzalo Aemilius è il nuovo segretario particolare di Papa Francesco. Il consacrato, che è nato in Uruguay, succede così a monsignor Fabian Pedacchio, che ha lasciato l'incarico alla fine dello scorso anno.

Fabian Pedacchio non si è dimesso per via di possibili incomprensioni con il Santo Padre, ma per un avvicendamento che in Vaticano risiede nella logica della normalità. Niente di strano, dunque, è accaduto all'ombra di piazza San Pietro. Per quanto più di qualche commentatore abbia fatto notare come questo genere di passaggio d'incarico, di solito, avvenga alla fine dei pontificati. Ma il profilo del nuovo segretario particolare non può che interessare le disamine dei media. Se non altro perché Jorge Mario Bergoglio, dopo aver optato per nominare una giurista donna all'interno della Segreteria di Stato, rompendo così una sorta di monopolio maschile tra le alte cariche di quel Dicastero, ha deciso adesso di affidarsi ad un "prete di strada". Questa, in queste ore, è la definizione più in voga per padre Gonzalo Aemilius, che dimorerà dunque a Santa Marta, dove l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha preferito abitare, venendo meno ad un'altra consuetudine tradizionale, quella dell'appartamento papale.

Intanto, stando pure a quanto riportato dall'Agi, Jorge Mario Bergoglio e Gonzalo Aemilius hanno avuto modo di conoscersi in tempi non sospetti: il Santo Padre aveva già giudicato positivamente il suo nuovo segretario ai tempi dell'Argentina, stupendosi per quanto messo in campo in termini di misericordia, in specie con i "ragazzi di strada". Il gesuita, come fa di consueto, ha preso il telefono per complimentarsi di persona. Un altro punto rimarcato dall'agenzia sopracitata. Poi c'è la biografia familiare del nuovo incaricato: il consacrato sudamericano non proviene da una famiglia cattolica. L'unica persona appartenente ad una confessione religiosa sembra essere stata sua nonna, che però era ebrea. Si tratta, dunque, di una persona che ha scelto in maniera autonoma di aderire alla confessione cristiana. E questo elemento può descrivere meglio di altri dettagli il tipo di convinzione profonda che ha mosso padre Gonzalo Aemilius durante la sua missione da sacerdote.

L'uruguayano, dal canto suo, cerca d'interpretare alla lettera la pastorale di Papa Francesco da quando quest'ultimo era soltanto, si fa per dire, l'arcivescovo di Buenos Aires. Il Papa, come il suo segretario particolare, ha toccato con mano le periferie economico-esistenziali del pianeta. Un altro motivo per cui tra i due non può che intercorrere una palese sintonia.

Jorge Mario Bergoglio prosegue così la sua opera da pontefice con estrema coerenza, premiando i consacrati per meriti riconosciuti e non per provenienza storica e diocesana.

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