Cronache

Il Papa sveglia i giovani: "Reagite"

In 50mila per la domenica delle Palme: "Basta intrighi nella Chiesa"

Il Papa sveglia i giovani: "Reagite"

Roma - È la prima omelia pubblica di Papa Francesco dopo lo scandalo della lettera tagliata di Ratzinger che ha portato alle dimissioni di monsignor Dario Viganò. E condanna, Bergoglio, gli «intrighi» e le «calunnie» di «chi non ha scrupoli», che portano «a manipolare la realtà». Il Pontefice argentino non è tenero nell'omelia della Domenica delle Palme, che ricorda l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, parlando a oltre 50mila fedeli radunati in piazza San Pietro sotto il primo sole primaverile.

E nel giorno in cui si fa memoria della Passione di Gesù, Francesco sottolinea come «il disprezzo e la calunnia» rappresentino «la voce di chi manipola la realtà e crea una versione a proprio vantaggio e non ha problemi a incastrare altri per cavarsela. Questo è un (falso) resoconto».

«E così - spiega Bergoglio - nasce il grido di colui a cui non trema la voce per urlare: Crocifiggilo!. Un grido non spontaneo, ma montato, costruito, che si forma con il disprezzo, con la calunnia, col provocare testimonianze false. È la voce di chi manipola la realtà e crea una versione a proprio vantaggio; il grido di chi non ha scrupoli a cercare i mezzi per rafforzare sé stesso e mettere a tacere le voci dissonanti». «È il grido che nasce dal truccare la realtà e dipingerla in maniera tale che finisce per sfigurare il volto di Gesù e lo fa diventare un malfattore - continua Bergoglio -. È la voce di chi vuole difendere la propria posizione screditando specialmente chi non può difendersi. È il grido fabbricato dagli intrighi dell'autosufficienza, dell'orgoglio e della superbia che proclama senza problemi: Crocifiggilo, crocifiggilo!».

Il Papa sottolinea l'attualità della liturgia, dove si incrociano «storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi». Si mettono a nudo «sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare molto e anche di odiare e molto ; capaci di sacrifici valorosi e anche di saper lavarcene le mani al momento opportuno».

Poi il pensiero di Francesco va ai giovani. «La gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e anche di irritazione dice Bergoglio - perché un giovane gioioso è difficile da manipolare. Far tacere i giovani è una tentazione che è sempre esistita. Gli stessi farisei se la prendono con Gesù e gli chiedono di calmarli e farli stare zitti. Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili». «Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano rumore ribadisce con forza il Papa - perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. State zitti voi!. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi». «Cari giovani, sta a voi la decisione di gridare conclude il pontefice e sta a voi non restare zitti». Al termine della celebrazione, Francesco ha accolto sul sagrato decine e decine di ragazzi, aprendo le transenne e concedendosi ad abbracci e selfie. «Avete visto sorride il Papa - oggi non si può concepire un giovane che non faccia un selfie, e l'hanno fatto.

Sono stati bravi!».

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