Cronache

Paraguay: bombe, cecchini e cannoni per rubare 8 milioni di dollari in un caveau

Un commando ha preso d'assalto il caveau di un'impresa di trasporto Prosegur a Ciudad del Este, in Paraguay. L'azione ha messo a ferro e fuoco la città

Paraguay: bombe, cecchini e cannoni per rubare 8 milioni di dollari in un caveau

Ciudad del Este, in Paraguay, si è svegliata sotto assedio. Tutta colpa di quello che in molti hanno definito il colpo del secolo. Un'intera città messa a ferro e fuoco da 40 persone che hanno svaligiato un caveau con 8 milioni di dollari.

La rapina del secolo

Bombe, cecchini, cannoni antiaerei, auto incendiate e chiodi per le strade: quasi una scena da film cinematografico per la rapina che ha visto una gruppo formato da 40 malviventi all'assalto del caveau situato all'interno del quartier generale dell’impresa di trasporto Prosegur a Ciudad del Este, in Paraguay.

Un'operazione pianificata ed eseguita nei minimi dettagli: un primo attacco per distrarre, poi attorno alla mezzanotte diversi veicoli sono stati dati alle fiamme per bloccare l'intervento delle pattuglie della Polizia dalla Prefettura e dal commissariato locale. Poi lancio di bombe molotov in vari punti strategici della città con l'intenzione di creare ulteriore confusione tra le forze di sicurezza locali.

I criminali sono così passati alla seconda parte del piano: assicurarsi il transito sulla Ruta Internacional 7, strada che unisce Ciudad del Este con Foz de Iguazú. Dopo aver incendiato altre auto, sono entrati in azione dei veri e propri cecchini: ogni veicolo che riuscisse a proseguire il cammino schivando le fiamme è stato preso di mira, come riporta Pagina 12, un quotidiano argentino.

Bloccate le vie di fuga e creato scompiglio generale, i banditi hanno potut attaccare la sede di Prosegur, custodita da tre guardie al suo interno e di un’altra guarda che controllava il perimetro esterno. Eliminato quest'ultimo, si è passata all'azione vera e propria: l'assalto al caveau. Con una potente dinamite - si sospetta c-4 - hanno mandato in frantumi le pareti e preso il bottino. Con tre veicoli blindati poi si sono dati alla fuga.

La fuga dalla città

Lo scontro a fuoco tra i criminali e la polizia è stato impari: i primi erano forniti di armi da guerra, mentre le forze dell'ordine avevano a disposizione solo attrezzature regolamentari. Gli agenti e gli investigatori hanno solo constatato che la fuga si è conclusa in tre strade: un gruppo è andato verso la capitale del Paraguay, una parte della banda si sospetta che si sia diretta verso sud, verso l’Argentina e l’ultima si è diretto verso il Brasile. Uno dei gruppi però è stato intercettato dalla Polizia brasiliana che - secondo il Ministero dell’Interno - avrebbe eliminato almeno tre assaltatori e catturati altri quattro.

Denise Duarte, principale investigatrice dell’assalto, ha spiegato ai media come il commando fosse formato da almeno 30 persone, e secondo quanto riferito dai testimoni "tutti parlavano portoghese e erano incappucciati". E inoltre aggiunto: "Non abbiamo mai visto nulla di simile. Sembrava che fossimo in Siria". La duerte ha avanzato l'ipotesi che il commando potrebbe appartenere a na ramificazione dell’organizzazione brasiliana Primer Comando della Capital.

Ma fonti investigative non scartano la possibilità che la malavita del Paraguay abbiano avuto un ruolo nell’operazione, oltre che si sospetta una certa complicità della polizia.

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