Cronache

Roma, parla l'eritreo accoltellato: "Non ho tirato sassi ai bambini"

Dopo i fatti al centro rifugiati parla l'uomo ferito. Confusi i contorni della vicenda

Roma, parla l'eritreo accoltellato: "Non ho tirato sassi ai bambini"

Sono ancora molto confusi i contorni di quanto avvenuto a Roma nella notte tra il 29 e il 30 agosto, quando un gruppo di residenti di Tiburtino III avrebbe organizzato una spedizione punitiva contro il centro rifugiati in via del Frantoio 44, durante il quale un eritreo è rimasto ferito alla schiena.

Lo straniero, con problemi psicologici e che non è ospite del centro, avrebbe lanciato dei sassi contro un gruppo di ragazzini dopo essere stato vittima di scherzi, secondo quanto loro stessi hanno riferito. E da questo sarebbe scattata la punizione punitiva, durante la quale è stato accoltellato.

Secondo la Croce rossa della Capitale il 30enne è arrivato al centro d'accoglienza già ferito. Ricoverato in ospedale con 30 giorni di prognosi, l'uomo è stato sentito mercoledì dai carabinieri, con l'ausilio di un interprete.

"Non ho tirato sassi ai bambini", ha dichiarato l'eritreo, negando la versione dei fatti raccontata dalla mamma di uno di loro. Ha poi aggiunto: "Ho avuto paura, ma non nutro rancore. Non voglio vendetta".

html" data-ga4-click-event-target="internal">Dopo le tensioni esplose nel quartiere la polizia presidia la zona, ma la situazione al momento sembra essersi calmata.

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