Cronache

Parma, panchine "ingabbiate" contro il degrado. È polemica sui social

A Parma spuntano delle "gabbie" sulle panchine di piazza Ghiaia. I lavoratori: "Così evitiamo i bivacchi e il degrado". Ma scoppia la polemica

Parma, panchine "ingabbiate" contro il degrado. È polemica sui social

Degrado e bivacchi, con persone che - spesso ubriache - sostavano nel piazzale davanti al mercato alimentare e a diversi negozi infastidendo i passanti e i lavoratori. Così in piazza Ghiaia a Parma hanno deciso di impedire a tutti di sedersi.

Come racconta ParmaPress24, infatti, le panchine sono state "ingabbiate" e trasformate in fioriere. Già, perché dalle foto che circolano sui social, sopra le sedute è stata posta una struttura metallica che somiglia proprio a delle gabbie per polli. L'intento è quello di piazzare all'interno del reticolato dei vasi con i fiori o piante aromatiche, ma l'effetto non è probabilmente quello voluto.

Le "gabbie" sono state installate a inizio estate, ma solo negli scorsi giorni è scoppiata la polemica sui social. “Perché stupirsi?", si chiede qualcuno su Facebook, "Qui a Parma abbiamo già ingabbiato i cestini dei rifiuti… Ingabbiare le panchine, da tempi immemori utilizzate per sedersi, per impedire di sedersi è un concetto talmente alto che Calvino vi avrebbe potuto costruire tranquillamente uno dei racconti più surreali: la città ingabbiata o la città in carcere o il carcere della cittadinanza o come l’ideologia ti ingabbia l’ideale".

Di contro ci sono i post di chi subiva invece quotidianamente il degrado. "È tutta la giornata che vedo le foto delle "gabbiette"in Piazza Ghiaia.. sento stupidate varie.. vuoi per scherzare vuoi per denigrare..", scrive una lavoratrice, "Mi sento un pò punta sul vivo perchè in Ghiaia ci lavoro e vorrei farlo con tranquillità.. si pensa tanto all'estetica ma non alla utilità, e visto che è proprio difficile riuscire a fare capire in 2 righe cosa sono e a cosa servono... vi aiuto con le immagini... poi mi direte cosa scegliereste...

guardatele tutte le immagini!".

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