Cronache

Il Pci e gli esuli: "Nessun asilo ai delinquenti"

Si credono i nuovi partigiani e l'accoglienza indiscriminata è il loro credo. Ma anche la nuova ordalia. Quella con cui i capoccia, senza titoli e meriti, dell'Anpdi, ma anche i vari Saviano, si permettono di tacciare di fascismo o razzismo chiunque non ne sottoscriva le più assurde locuzioni

Il Pci e gli esuli: "Nessun asilo ai delinquenti"

Si credono i nuovi partigiani e l'accoglienza indiscriminata è il loro credo. Ma anche la nuova ordalia. Quella con cui i capoccia, senza titoli e meriti, dell'Anpdi (Associazione Partigiani d'Italia), ma anche i vari Saviano, si permettono di tacciare di fascismo o razzismo chiunque non ne sottoscriva le più assurde locuzioni. Compresa l'accettazione di ogni categoria di migranti. Irregolari e delinquenti inclusi. Eppure l'accoglienza non è esattamente la loro qualità di famiglia. I partigiani di Palmiro Togliatti, quelli di cui i nuovi commissari politici dell'Anpdi si considerano i veri eredi, l'accoglienza non la concedevano neppure agli italiani.

A sentir loro gli esuli istriani in fuga dalle foibe e dalle mattanze allestite dagli omologhi titini dovevano esser messi alla porta. O riconsegnati ai loro carnefici. Per capirlo basta rileggersi l'articolo a firma del partigiano e senatore comunista Piero Montagnani con cui L'Unità del 30 novembre 1946 invita a negare ogni ospitalità a quei connazionali in fuga. «Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città. Non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall'alito di libertà che precedeva o coincideva con l'avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà, né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi». Per quella medaglia d'argento della Resistenza, nonno di tutti i partigianini dell'Anpdi di oggi, i 300mila esuli italiani in fuga dall'Istria non avevano insomma diritto né a pane, né a spazio. Ed erano pure criminali. Ma attenzione, quelle di Montagnani non erano semplici parole. Lo ricordano bene i figli degli esuli che il 18 febbraio 1947 alla stazione di Bologna si ritrovarono circondati dai sindacalisti comunisti decisi a bloccare i carri merci su cui viaggiavano centinaia di famiglie istriane in fuga. In quel giorno della vergogna i militanti comunisti sparsero sulle rotaie il latte per i bambini, distrussero i viveri destinati ai genitori. Oggi i nipotini di quei barbari sono i nuovi profeti dell'accoglienza. Oggi è la Giornata del ricordo. Usiamola per ricordare la tragedia dell'esodo e delle foibe.

Ma anche per scoprire passato e tradizioni di chi oggi pretende d'insegnarci le regole dell'accoglienza e della convivenza.

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