Cronache

Il Pd boccia la legge sull'islam e contro le moschee abusive

In Commissione alla Camera bocciata la proposta di Forza Italia, che comunque andrà avanti. La Santanchè: "Impedire l'islamizzazione"

Il Pd boccia la legge sull'islam e contro le moschee abusive

La proposta di legge c'è. Undici articoli per istituire un registro pubblico delle moschee e un albo nazionale degli imam. Un modo per rispondere ai tanti, troppi attacchi terroristici che hanno insanguinato in questi anni l'intera Europa. Ma il Pd vuole affossarla.

La commissione Affari costituzionali della Camera, infatti, ieri ha bocciato la proposta presentata da Forza Italia a prima firma Daniela Santanchè. Il motivo? Per Andrea Giorgis, deputato dem, "si tratta di una proposta basata sull'ostilità e il pregiudizio contro una confessione religiosa ampiamente diffusa in Italia. La proposta di legge infatti detta in modo non opportuno disposizioni rivolte a una sola fede religiosa, senza alcuna giustificazione".

La proposta, secondo quanto scrive La Verità, dovrebbe comunque arrivare in aula. Ma se il Pd non la appoggerà, difficilmente potrà essere approvata. I nodi della legge sono semplici: istituire un registro pubblico delle moschee (a cui ci si potrà iscrivere solo dopo un controllo della prefettura); creare un registro degli imam gestito dal ministero dell'Interno che dovrà valutare se i candidati hanno i requisiti per accedervi. L'obiettivo, ovviamente, è quello di evitare il proliferare di predicatori dell'odio.

Dopo la bocciatura da parte del Pd sono insorti Francesco Paolo Sisto, di Forza Italia, e la stessa Santanchè. "La proposta di legge - ha detto Sisto - si muove nell' ottica di eliminare quelle condizioni di poca trasparenza nei luoghi di culto che contribuiscono alla nascita di un errato concetto di equivalenza". Per la Santanché invece "la mia proposta voleva impedire l'islamizzazione dell' Italia e il rafforzamento del terrorismo fondamentalista nel nostro Paese".

Una norma discriminatoria? Non per la deputata di Fi, secondo cui "chi non commette attività illegali e non incita al terrorismo non avrebbe nulla da temere se la polizia svolge opportuni controlli esattamente come controlla qualsiasi altro cittadino o luogo di aggregazione in Italia".

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