Cronache

Aveva venti profili web: così il pedofilo adescava 4mila ragazzine

Si fingeva un principe azzurro per ottenere sesso virtuale da ragazzine tra i dieci e i 14 anni. I ricatti choc alle vittime: "Se parli dico tutto ai tuoi genitori e pure al sindaco"

Aveva venti profili web: così il pedofilo adescava 4mila ragazzine

Adescava ragazzine online grazie ai suoi venti profili online, preso il Fregoli di internet che, in pochi anni, avrebbe contattato ben 4mila bambine e adolescenti tra i dieci e i 14 anni: nei guai un pedofilo che perseguitava le giovanissime sul web.

La polizia postale, dopo accurate e puntigliose indagini, ha individuato l’orco dei social che aveva affinato, nel tempo, una strategia (quasi) impeccabile per carpire la fiducia delle ragazzine. Già noto alle forze dell’ordine, un quarantenne della provincia di Salerno s’era costruito una ventina di account, tutti fasulli, tutti studiati apposta per incuriosire le piccole internaute e, magari, indurle a credere di aver trovato un principe azzurro online.

Si presentava, di volta in volta, come attore. Oppure come fotomodello. Addirittura come sportivo, come un bel rugbista, rude ma buono. Per scassinare le diffidenze delle più accorte, l’uomo aveva preparato anche un piano B. Quando una ragazzina si dimostrava meno incline a dare confidenza e accordare confidenza ai bellocci virtuali, il trasformista del web “indossava” un account femminile e con quello tentava l’estremo assalto. Spesso riuscendoci.

Una volta ottenuta l’amicizia e l’ingenua fiducia delle ragazzine, le contattava per chiedere loro di fare sesso in cam. Dovevano masturbarsi davanti alle telecamere del pc altrimenti sarebbero stati guai. L’avrebbero saputo tutti, quello che faceva online. Come riferisce Il Mattino, a una delle vittime l’orco avrebbe promesso di raccontare tutto addirittura al sindaco del suo paese.

Il cerchio, però, è stato spezzato da un gruppetto di genitori che si sono rivolti con fiducia alle istituzioni. Hanno raccontato, per filo e per segno, il calvario delle loro figlie. La polizia postale ha preso sul serio la faccenda e ha scoperchiato il vaso di Pandora. Le vittime sono, potenzialmente, addirittura 4mila.

Tanti, infatti, erano i contatti che i falsi account avevano collezionato nel tempo.

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