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Perché il governo durerà (almeno) fino alle Europee

Esiste una polizza di sicurezza che in qualche modo "garantisce" la tenuta del governo guidato da Giuseppe Conte

Perché il governo durerà (almeno) fino alle Europee

Al di là delle rispettive volontà e tentazioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini e di quanti raccontano un esecutivo a un passo dall'implosione, esiste una polizza di sicurezza che in qualche modo «garantisce» la tenuta del governo guidato da Giuseppe Conte. L'assicurazione contro qualsiasi crisi è rappresentata dal decretone che contiene le norme sul Reddito di cittadinanza e sull'anticipo della pensione con Quota 100. E che deve essere convertito in legge dal Parlamento entro il 28 marzo. Se così non fosse, M5s e Lega dovrebbero dire addio a quelli che sono i loro cavalli di battaglia, le due ragioni fondanti del contratto che li ha portati insieme a Palazzo Chigi. È evidente, dunque, che almeno fino ad aprile un eventuale show down è altamente improbabile se non impossibile. Perché né Di Maio né Salvini vogliono passare per quelli che dopo quasi un anno di governo si ritrovano con un pugno di mosche in mano.

Basta questa considerazione a cogliere quanto inverosimile sia lo scenario di una crisi di governo che - al di là del decretone e dell'altro delicato voto sull'autorizzazione a procedere su Salvini per il caso Diciotti - non conviene a nessuno dei due vicepremier. Di Maio, infatti, è davvero troppo debole per caricarsi il rischio di un ritorno alle urne, visto che il M5s ha bisogno di tempo per cercare di riemergere dal crollo di consensi di questi mesi. E anche Salvini, che certamente ha molto meno da perdere rispetto al leader pentastellato, non sembra volersi stracciare le vesti per tornare al voto. Certo, correrebbe come candidato premier e con buone chance di vittoria, ma dovrebbe rientrare nel perimetro del centrodestra e allearsi nuovamente con Forza Italia, cosa che il ministro dell'Interno dice di vedere come fumo negli occhi. Nelle sue conversazioni private con i big della Lega, infatti, Salvini continua ad avere giudizi e toni molto critici verso Silvio Berlusconi. Mentre nelle sue uscite pubbliche, l'ultima ieri, non lesina lodi verso il collega vicepremier Di Maio. «Luigi è persona seria, coerente, corretta, leale», ci ha tenuto a dire proprio nelle ore più calde del braccio di ferro sulla Tav.

Insomma, il governo sembra destinato a durare. Almeno fino alle Europee. Poi, certo, dopo il voto del 26 maggio la maggioranza gialloverde dovrà fare i conti con i nuovi equilibri usciti dalle urne. E, ovviamente, con i dati del Pil dei prossimi trimestri che - se le previsioni saranno confermate - rischiano di accendere nuovamente lo spread.

Allora sì che potrebbero davvero aprirsi altri scenari.

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