Cronache

Perché sto con Collovati

Perché sto con Collovati

Fulvio Collovati non è stato un difensore falloso. Sapeva usare la tecnica, il tempo giusto di intervento e l'eleganza, per opporsi a qualunque attaccante. La qual cosa lo ha portato, tra mille risultati, a conquistare un campionato del mondo. Stavolta ha scelto di entrare deciso sull'avversario. Ha detto che quando una donna parla di tattica calcistica questo gli procura (...)

(...) il voltastomaco. Le parole hanno provocato una sollevazione tra presentatori e astanti a Quelli che il Calcio trasformando un'arena goliardica nel solito salottino della buona coscienza; erano evidenti gli affanni dei conduttori e della conduttrice, mentre Massimo Mauro sghignazzava pensandola come il collega ma portandosi astutamente la mano alla bocca. La polemica è proseguita sui social, Collovati (che si è scusato, «non volevo offendere nessuno») è stato accusato di essere sessista, la moglie Caterina lo ha difeso come nemmeno Bergomi e Scirea seppero fare in Spagna '82. E la Rai lo vuole sospendere.

Ci mancava il #metoo sulle vicende di football, ci mancava la fibrillazione delle anime candide che, stranamente, non si agitano quando osservano donne platealmente (s)vestite che fanno cornice ai programmi di calcio, selfie-woman che nulla aggiungono ma molto attraggono, chiamate all'esibizione del loro corpo più che delle loro idee.

Ormai abbiamo superato, con il telepass del politicamente corretto, la dogana dell'intelligenza. Posso aggiungere un altro esempio: è severamente vietato pensare, dire e scrivere che Wanda Nara, moglie di Mauro Icardi, non sia capace di fare la procuratrice. Ogni censura o rimprovero viene interpretata come discriminazione, come volgare sessismo, come uso e abuso del genere femminile. Però, si può benissimo sostenere che Mino Raiola, procuratore di molti illustri calciatori, sia un semplice pizzaiolo, lestofante, camorrista, delinquente, tanto è un maschio. Fulvio Collovati ha espresso una opinione, per me condivisibile, perché certe questioni appartengono a un mondo storicamente maschile, così come non accetto che un uomo possa sapere quello che una donna provi come sofferenza e dramma nell'aborto. Non è discriminazione ma la consapevolezza che esistono discipline nelle quali competenza ed esperienza possano prevalere in un genere e non in un altro. Questo non esclude che possano esistere calciatrici più brave di certi mediocri calciatori. Comunque lancio un appello: cerco una donna capace di spiegarmi il Var. Gli uomini non ce la fanno.

Compreso Collovati.

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