Cronache

Perde il bambino in incidente: risarcita con 100mila euro

È la prima volta che accade in Italia nonostante la donna al momento dell'incidente non avesse la cintura di sicurezza allacciata

Perde il bambino in incidente: risarcita con 100mila euro

Il Tribunale civile di Milano ha riconosciuto un risarcimento di 830mila euro a una donna romena vittima di un incidente stradale in cui perse il bambino che doveva partorire qualche giorno dopo.

L'auto era finita fuori strada per un colpo di sonno del conducente ma la donna, al nono mese di gravidanza, ha riportato anche un'invalidità permanente del 55%. Per tale ragione è stata risarcita di 730mila euro mentre altri 100mila euro sono arrivati per la "perdita del potenziale rapporto parentale con il nascituro".

È la prima volta che accade in Italia nonostante inizialmente non si capisse quale dovesse essere il foro competente della vicenda. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, la donna e il conducente erano romeni, l'automobile era immatricolata in Spagna e l'assicurazione olandese.

Stabilito che il processo dovesse essere svolto in Italia, la X sezione del Tribunale di Milano ha chiamato in causa la vittima dell'incidente assistita dall'avvocato Federica Pizzi e l’Uci-Ufficio Centrale Italiano rappresentato dallo studio Martini-Rodolfi, cioè l’ente al quale il codice delle assicurazioni affida la gestione risarcitoria degli incidenti che coinvolgano veicoli immatricolati all’estero nei Paesi che aderiscono al sistema Carta Verde.

Nonostante la donna al momento dell'incidente non avesse allacciate le cinture di sicurezza è stato stabilito che avrebbe comunque riportato delle gravi lesioni: "Non sussistono i presupposti per ritenere un concorso di responsabilità della ricorrente in ordine alle lesioni fisiche patite per il mancato uso di mezzi di ritenzione perché anche il corretto uso delle cinture di sicurezza non avrebbe escluso il verificarsi delle lesioni e dell’interruzione di gravidanza".

Questo risarcimento ha dato una svolta alla giurisprudenza italiana perché fino a oggi non era mai successo che venisse risarcita una donna incinta dopo la perdita del nascituro a causa di un incidente.

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