Cronache

Perquisito il carcere di Sanremo: c'è pure la frutta per distillare la grappa

Erano le 5.30, quando i detenuti della seconda e terza sezione del penitenziario, che sorge in località Valle Armea, sono stati fatti scendere dalle brande per una perquisizione

Perquisito il carcere di Sanremo: c'è pure la frutta per distillare la grappa

Quaranta grammi circa di hashish, quattro telefonini cellulari e addirittura della frutta lasciata a macerare per ricavarci della grappa, tramite distilleria clandestina, sono stati sequestrati, stamani, dagli agenti della polizia penitenziaria nel corso di in blitz scattato all’alba, all’interno del carcere di Sanremo, con l’ausilio dell’unità cinofila di Asti.

Erano le 5.30, quando i detenuti della seconda e terza sezione del penitenziario, che sorge in località Valle Armea, sono stati fatti scendere dalle brande, per una perquisizione. Gli agenti hanno passato al setaccio tutta l'area (circa l'ottanta per cento del carcere), trovando diverse dosi di droga e anche degli smartphone, assolutamente proibiti. La maggior parte dei sequestri è avvenuta a carico di ignoti.

I poliziotti ormai sono a conoscenza di alcuni nascondigli, dove i detenuti sono soliti nascondere il “fumo”. "Da tempo abbiamo lanciato l'allarme sull'impossibilità da parte del personale di polizia penitenziaria di controllare e frenare i traffici di sostanze stupefacenti e l'introduzione dei cellulari", spiega il segretario regionale del Uilpa Penitenziaria, Fabio Pagani, che domani sarà in visita a Sanremo.

E poi. "Quando ci riferiamo alle criticità che derivano dal continuo depauperamento degli organici della polizia penitenziaria, non ci riferiamo solo all'impossibilità per gli agenti di garantire una adeguata sorveglianza ai detenuti, ma anche all'impossibilità di contrastare con efficacia sistematica il traffico di stupefacenti, di psicofarmaci o di altri oggetti non consentiti come i telefonini o altro”.

Pagani lancia un appello al governo Conte, affinché nella propria politica economica preveda un potenziamento dell’organico della polizia penitenziaria e degli strumenti per garantire sicurezza nelle carceri. Per Michele Lorenzo, della segreteria regionale del Sappe: “E’ un risultato che ci conforta e conferma la solidità delle proteste che da tempo caratterizza il Sappe, circa l'invivibilità operativa del personale di polizia penitenziaria che lavora nel carcere di Valle Armea.

Non si dimentichi, infatti, che il 19 settembre scorso il Sappe della Liguria proclamò lo stato di agitazione sindacale, con annessa astensione dalla consumazione dei pasti da parte degli agenti nella mensa del carcere di Sanremo”.

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