Cronache

Piacentini a processo: il comandante dei vigili posò con divisa da Ss

La polemica risale al gennaio del 2017, quando il comandante dei vigili urbani di Biassono postò un’immagine sul profilo Facebook che lo ritraeva con indosso una divisa nazista delle Ss. La foto, unita al contenuto di alcuni post in calce ad essa, alimentò forti polemiche, sfociate in un esposto presentato in procura dall’Anpi: la prima udienza è prevista per il 7 febbraio 2019

Piacentini a processo: il comandante dei vigili posò con divisa da Ss

Giorgio Piacentini è stato rinviato a giudizio dal Gip di Monza e dovrà affrontare ora un processo con l’imputazione di apologia del fascismo.

Il comandante dei vigili urbani di Biassono (Monza) era finito nell’occhio del ciclone dopo aver postato su Facebook, nel gennaio del 2017, una foto nella quale indossava una divisa da Ss. A causa di quell’immagine scelta per il proprio profilo personale, oltre che per il contenuto di alcuni post in calce ad essa, Piacentini finirà alla sbarra, con la prima udienza fissata per il 7 febbraio 2019.

In uno dei sopra citati commenti, qualcuno chiese in modo ironico se nella foto fosse ritratta la nuova divisa di servizio dei vigili urbani. Domanda alla quale il comandante replicò con “Basterebbe una compagnia di questi per sistemare alcune cose”, aggiungendo successivamente “Adesso la propongo al sindaco”.

I post non fecero altro che inasprire ulteriormente il clima, moltiplicando le rimostranze nei confronti di Piacentini. Tra i primi interventi ci fu quello dell’Anpi locale, che presentò immediatamente un esposto in procura della Repubblica. Immediate le scuse da parte del comandante, che spiegò di aver indossato l’uniforme perché appassionato di rievocazioni storiche, e non per motivi di carattere politico. “Ho postato ingenuamente quell'immagine, senza pensare alle possibili conseguenze. Spesso pubblico queste foto di rievocazioni storiche a cui partecipo con altri appassionati.”, raccontò allora Piacentini, come riportato da “Leggo.it”.

Il legale che difende il comandante, Carloalberto Pirro, ha voluto spiegare tramite l’Ansa il perché di questi sviluppi. “Il mio assistito ha scelto il dibattimento per dimostrare la sua assoluta distanza da qualsivoglia tipologia di fascismo e antifascismo.

Abbiamo avviato una copiosa indagine difensiva che, attraverso varie testimonianze, dimosterà come quella frase, riferita a un contesto lavorativo difficile, sia stata strumentalizzata”.

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