Cronache

Piero Pelù: "Perdasdefogu come Fukushima e Chernobyl"

Il cantante Piero Pelù mette a paragone Perdasdefogu, un paesino dove è presente un poligono militare, a Chernobyl e Fukushima

Piero Pelù: "Perdasdefogu come Fukushima e Chernobyl"

"Perdasdefogu è la stessa merda di Chernobyl e Fukushima". Piero Pelù con questa frase, pronunciata il 27 agosto scorso durante un concerto tenuto a Cagliari, ha mandato su tutte le furie i cittadini del piccolo paese sardo dove si trova il poligonoIo sperimentale di addestramento interforze di Salto d del Salto di Quirra.

Un poligono militare che, a detta del cantante, danneggerebbe la salute dei residenti, i quali hanno risposto con un video pubblicato su Youtube da Paolo Truzzu, consigliere regionale di FdI-A. L'esponente meloniano, insieme a Nicolò Manca, primo generale sardo della Brigata Sassari, ha così rassicurato sulla presunta pericolosità del poligono militare. “Questo video - spiega Truzzu- è la risposta diretta dei cittadini ogliastrini alle accuse di Pelù, visto l’assordante silenzio da parte della Giunta regionale di centrosinistra che non ha difeso in alcun modo la popolazione e tutelato il territorio da possibili seri danni che certe sparate qualunquiste possono procurare”.

"Sarebbe bastato ai tanti scettici accecati da una visione partigiana e antimilitarista dare - attacca il consigliere regionale - un rapido sguardo ai numerosi articoli apparsi sulla stampa nazionale e locale sul numero dei centenari presenti nelle aree interessate dai poligoni”. Il Corriere della Sera, infatti, il 21 agosto del 2012, con un articolo in prima pagina, raccontava che il guinness mondiale di longevità era stato consegnato ai nove fratelli Melis abitanti a Perdasdefogu. L'Unione Sarda, il 27 settembre 2014, riportava gli esiti di uno studio condotto da due ricercatori dell'Università di Cagliari, Luca Gaviano e Donatella Petretto, che avevano scoperto che Teulada (dove c'è un altro poligono) è una delle ‘blue zone’ del mondo'. Il 17 giugno 2015, sempre L'Unione Sarda, raccontava la storia dei centenari sardi di Perdas, dell'Ogliastra e di Teulada. Non solo. Sono ben 50 i membri sardi dell'Icc, il Comitato internazionale dei centenari.

Truzzi ricorda, inoltre, che i militari in Sardegna rappresentano “la prima azienda sarda con circa cinquemila stipendi, con una ricaduta e un indotto considerevoli per quanto riguarda affitti, tributi locali, edilizia, consumi ecc. Quotidianamente viene ventilato il mancato sviluppo dovuto ai 220 kmq di territorio di proprietà del demanio militare (circa lo 0,5% dei 24.090 kmq della superficie isolana) e agli 80 km di coste incluse nei poligoni (circa il 4% dei 1800 km di costa, considerando anche le isole minori), sicuramente un’esagerazione”, commenta Truzzu.

“A questo punto sorge però spontanea una domanda: possibile che quello 0,5 % del territorio e quel 4% delle coste siano determinanti per l'economia isolana e, soprattutto, non siano equilibrati dagli stipendi e dagli indennizzi, cioè dalla ricaduta economica che pesa sull'altro piatto della bilancia?”, si chiede.

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