Cronache

Pisa, piove dal tetto nella chiesa del Vasari: opere d'arte a rischio

Costruita a partire dal 1565, custodisce importanti opere d'arte. Da anni è di proprietà del demanio. Per riparare il tetto servono almeno 300mila euro. Ma non arrivano

Chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano (Wikipedia)
Chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano (Wikipedia)

Per chi non conoscesse la città, tra le bellezze di Pisa non c'è solo Piazza dei miracoli con la torre Pendente unica al mondo. C'è anche Piazza dei Cavalieri, centro del potere civile dell'antica Repubblica marinara, su cui si affacciano la Torre della Muda (che sorge sui resti della torre della fame, dove fu imprigionato il Conte Ugolino insieme a figli e nipoti), il Palazzo della Carovana (sede della Scuola Normale), la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri e altri palazzi ricchi di storia. Uno di questi tesori è a rischio. Nella chiesa, infatti, piove a dirotto. A lanciare l'allarme è monsignor Aldo Armani, rettore della chiesa progettata dal Vasari.

"Quando piove - dice il prelato - l’acqua filtra e mette in pericolo lo splendido soffitto ligneo disegnato da Vasari e che raffigura episodi militari e civili dell’Ordine. Siamo costretti a convivere con bacinelle e secchi per raccogliere l’acqua piovana, sulle pareti vi sono i segni delle scolature e sulle panche i resti del gesso che si stacca. Andiamo a pezzi eppure qui custodiamo una storia preziosa, non solo religiosa ma anche artistica: come la Natività del Bronzino sull’altare della navata laterale sinistra che rischia anch’essa di essere deturpata dalle infiltrazioni d’acqua".

E' una situazione davvero vergognosa. Lo sarebbe per qualunque edificio pubblico. E lo è ancor di più per questa chiesa, di proprietà dello Stato, che molto più di altri edifici custodisce tesori importanti. Per mettere a posto la copertura non servono capitali immensi: secondo una stima della Sovrintendenza basterebbero 300 mila euro. Che non sono pochi. Ma sicuramente sono niente rispetto al valore storico e artistico della Chiesa. "Non so - dice monsignor Armani - se la chiesa può resistere un altro inverno senza interventi risolutivi". Poi l'amara constatazione: "In 28 anni non ho visto un centesimo e per colpa delle infiltrazioni il soffitto ligneo rischia di subire danni permanenti".

Costruita a partire dal 1565 per l'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano (istituito dal Granduca Cosimo I de' Medici), la chiesa custodisce numerosi trofei di guerra dei tempi delle Crociate: si tratta per lo più di bandiere conquistate ai turchi durante i ripetuti scontri navali, insieme ad antichi fanali di navi.

Da anni la chiesa appartiene al demanio. Quasi due anni fa le sue difficoltà economiche vennero alla ribalta delle cronache per colpa delle muffe e dell’umidità che avevano danneggiato la "Lapidazione di Santo Stefano", una pala lignea realizzata proprio da Giorgio Vasari. Il dipinto è stato recuperato grazie a un finanziamento di 70 mila euro concesso da Esselunga ma, spiega Armani, "se non si provvederà in fretta a intervenire sul tetto, rischia di non tornare più al suo posto".

La politica si mobilita

Scoppiato lo scandalo la politica locale cerca di correre ai ripari. "La chiesa dei Cavalieri è un bene nazionale - dice il consigliere comunale del Pdl, Riccardo Buscemi - e come tale deve essere dotata dei fondi necessari per la sua manutenzione. Per questo chiedo a tutti i candidati pisani alle elezioni politiche di impegnarsi per inserire l’edificio nel patrimonio del Fondo Edifici di Culto, gestito dal ministero dell’Interno". Il presidente del consiglio comunale, Titina Maccioni (Pd), ha spiegato che "Pisa che non può perdere un patrimonio culturale così importante e tutti insieme lavoreremo perchè questo non accada". Ma c'è anche chi chiede uno sforzo ai privati: il capogruppo del Pd, Ranieri Del Torto sottoline la necessità "di sensibilizzare enti pubblici e privati per evitare danni irreparabili". "In questa fase - ha aggiunto Giuliano Bani (Psi) - è assolutamente prioritario l’intervento delle autorità ecclesiastiche". Infine, Diego Petrucci, candidato a sindaco per la lista civica "NoiadessoPisa, fa appello "alla Scuola Normale Superiore che proprio su piazza dei Cavalieri ha la sua sede, affinchè intervenga per cercare di trovare una soluzione".

Chiedono che le istituzioni si muovano anche Fli e Udc.

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