Cronache

Pizza a domicilio con stupro: ​arrestato 19enne egiziano

I fatti si sono verificati 7 mesi fa, nella periferia Est di Milano. Ora si teme per altre eventuali vittime

Pizza a domicilio con stupro: ​arrestato 19enne egiziano

Stuprò la ragazza a cui aveva consegnato pizza e birra. Arrestato M.S.F., pony express (in nero), di 19 anni, di origine egiziana.

Era la sera del 22 aprile scorso, in un palazzo della periferia Est di Milano. Da poco erano passate le 21. La vittima aprì la porta al giovane: aveva ordinato la cena dalla pizzeria vicino a casa, come già era accaduto in passato. Prese i 50 euro per pagare. Mentre il giovane le consegnava il resto, capì che era sola in casa. La spinse sul divano e la violentò. Poi prese i 40 euro che la donna aveva rimesso nel portafogli e fuggì.

Sparì per qualche giorno e anticipò di un mese il volo già prenotato da Malpensa. Destinazione Egitto.

Forse convinto che le indagini si fossero arenate, il ragazzo ha deciso di tornare in Italia. Lo ha fatto dopo l'estate: un errore che gli è costato le manette. E invece gli investigatori dell’Unità tutela donne e minori della polizia locale per sette mesi hanno tracciato i suoi movimenti, ascoltato le conversazioni intercettate sui telefoni di familiari e amici, in cui si faceva cenno alla violenza, e ottenuto un profilo genetico del violentatore dal Dna recuperato sugli abiti della donna.

Oggi è stato eseguito l'ordine di arresto firmato dal gip Ambrogio Moccia, su richiesta del pm Cristina Roveda e del procuratore Pietro Forno, che hanno coordinato tutti gli accertamenti. Il viaggio anticipato del ragazzo in Egitto è alla base della misura cautelare: c'è il pericolo di una nuova fuga del 19enne.

L'indagine è chiusa, ma gli investigatori sospettano che quello denunciato non sia stato l'unico caso in cui il ragazzo abbia abusato o tentato di abusare di altre donne, dopo essere entrato nelle loro case svolgendo il suo lavoro di consegnare le pizze.

Per questo ora invitano eventuali altre vittime a fare una segnalazione al pool anti violenze della procura o alla polizia locale.

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