Cronache

Pizzarotti vieta l'alcool. E Facebook insorge

Ancora polemiche sul neoeletto sindaco di Parma: mentre i consiglieri restano ancora senza una email, un'ordinanza vieta la vendita di alcolici in centro. E Facebook insorge: "È proibizionismo"

Pizzarotti vieta l'alcool. E Facebook insorge

Più di un mese per formare la giunta (e i consiglieri non hanno ancora nemmeno una email ufficiale). Meno di quattro per suscitare i primi malumori. Federico Pizzarotti torna di nuovo a far polemica. Stavolta però gli screzi con la minoranza non c'entrano. Il sindaco ha infatti emesso un'ordinanza valida dal 24 luglio al 30 settembre che vieta la vendita dell'alcool da asporto (e pure degli analcolici se in bottiglia di vetro) dalle 21 alle 7.

Un provvedimento che riguarda tutte le attività commerciali, compresi gli ambulanti, del centro di Parma. Si salvano solo circoli e associazioni private o attività artigianali (pizzerie, kebab o altro) che potranno vendere le bevande per il consumo immediato sul posto all'interno dei locali autorizzati. Chi contravviene all'ordinanza rischia una sanzione per illecito amministrativo da 100 a 500 euro e, in caso di recidiva, fino a 3 giorni di chiusura dell'esercizio. Secondo l'assessore al Comercio, Cristiano Casa "È il primo passo per porre rimedio al degrado sociale e morale della zona.

L'assessore assicura che l'ordinanza è stata decisa insieme ai commercianti della zona. Eppure le critiche non sono mancate: c'è chi accusa di aver tenuto fuori le vie dove ci sono i locali più alla moda. Il Comune ha precisato che si tratta di zone "migliorate e più controllate": "Se il degrado passerà da una zona all’altra faremo un’ordinanza apposta”, ha detto Casa.

L'ordinanza però rischia di ritorcersi contro al sindaco grillino. Su Facebook infatti è nato un gruppo chiamato "Salviamo la movida a Parma" ed è stato creato un evento che invita i parmensi a un "brindisi apolitico" di protesta. E, come riporta la Gazzetta di Parma,

html" target="_blank" data-ga4-click-event-target="external" rel="noopener">c'è anche chi parla già di proibizionismo.

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