Economia

Il pm vuole interrogare De Benedetti

Dopo la Consob pure i pm vogliono vederci chiaro sulla plusvalenza da 600mila euro della Romed. Può essere sentito con dichiarazioni spontanee, come persona informata dei fatti o da indagato

Il pm vuole interrogare De Benedetti

Il paradosso è che dopo tanti mesi di inattività oggi si sono tutti svegliati e si contendono l'interrogatorio all'ingegnere Carlo De Benedetti. La procura di Roma e il sostituto Stefano Pesci da una parte e i funzionari della Consob di Giuseppe Vegas dall'altra: entrambe le istituzioni vogliono sentire l'Ingegnere. La storia, per i lettori del Giornale, è nota. Il 16 gennaio, un venerdì, il finanziere dà ordine a Intermonte Sim di comprare titoli delle Popolari: si tratta di un trade da circa cinque milioni di euro. Dopo quattro giorni il consiglio dei ministri, per decreto, vara una riforma, che si attendeva da anni, di trasformazione delle banche in società per azioni, con il contestuale annullamento del voto capitario. In borsa i titoli salgono come razzi. E la Romed, la cassaforte di Cdb, realizza una plusvalenza netta di poco superiore ai 600mila euro. Fino a qua poco di male, dal punto di vista formale. In realtà un'informativa della Guardia di finanza registra una telefonata dell'Ingegnere che al suo interlocutore dice di sapere da alte sfere istituzionali che il decreto questa volta si farà. Questa bozza di indagine preliminare si compone anche di una seguente richiesta di rogatoria sulle utenze telefoniche svizzere di Cdb. Evidentemente si vuole ricostruire in qualche maniera il tracciato delle frequentazioni del finanziere ora svizzero e recuperare i tabulati delle telefonate fatte in quelle ore da Cdb.Arriviamo alla cronaca delle ultime ore. Lunedì scorso in procura a Roma, il giorno stesso in cui il Giornale ha svelato l'esistenza di questa informativa, c'è stato un vertice con gli avvocati della Consob. L'authority di vigilanza sui mercati vuole interrogare De Benedetti. Ma a questo punto anche la Procura ha intenzione di ascoltarlo. E ci sono tre possibilità tecniche per farlo. La prima, stile sindaco Ignazio Marino, prevede dichiarazioni spontanee che l'ex presidente della Romed, potrebbe voler dare per chiarire la sua posizione. A questo punto sembra l'opzione meno probabile. È facile che la posizione difensiva sia quella di non dovere spiegare alcunché a chicchessia: si trattava di informazioni diffuse e l'Ingegnere ha fatto la sua consueta attività di trading. O come sapientemente ha scritto Giuseppe Turani su «Formiche», si sarebbe trattato dell'ennesima millanteria. Seconda opzione: il pm Pesci lo ascolta come persona informata dei fatti. In questo caso Cdb non può mentire (è ovvio), non può avvalersi della facoltà di non rispondere (facoltà che gli sarebbe concessa nel caso fosse indagato) e deve più o meno rispondere alla domanda da cento pistole: chi era la fonte di Bankitalia (evocata nella intercettazione) che gli avrebbe soffiato dell'imminenza della trasformazione delle Popolari in spa. La qual cosa potrebbe inoltre essere corredata dal famoso tabulato delle telefonate svizzere dell'Ingegnere, oggetto della rogatoria. Terza e ultima ipotesi, Cdb potrebbe essere convocato come indagato: come si dice in questi casi, anche a sua tutela.La Consob e una parte della Guardia di finanza (quella che ha collaborato alle indagini e fatto le perquisizioni sin da febbraio) però non hanno intenzione di mollare l'osso. Sono loro che vogliono ricostruire quelle ore e quegli acquisti direttamente con De Benedetti. Anche perché ritengono, evidentemente, di averne tutte le competenze tecniche. Nelle prossime ore si capirà chi la spunta.

Non sarà certo questo l'argomento del prossimo incontro di Giuseppe Vegas con il presidente Sergio Mattarella, che segue di poche ore quello che il Quirinale ha avuto con Visco di Bankitalia, il tema, altrettanto delicato, riguarda un altro conflitto in corso: quello tra le autorità di vigilanza finanziaria e regolamentare con il governo sulla questione dei recenti crac bancari.

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