Ponte crollato a Genova

Genova, la beffa per gli sfollati: dovranno continuare a pagare il mutuo

Ecco perché le famiglie che abitano sotto il ponte di Genova, sfollate e (forse) senza più casa, doranno continuare a pagare il mutuo

Genova, la beffa per gli sfollati: dovranno continuare a pagare il mutuo

Non appena finiranno i 12 mesi di sospensione concessi dalle banche (Unicredit e Carige), le famiglie sfollate di Genova dovranno ricominciare a pagare le rate del mutuo (se ne hanno uno). E questo nonostante, a quanto pare, le loro case sotto il moncone del ponte Morandi verranno abbattute insieme a quel che rimane del viadotto.

L’unico modo per evitare di pagare il mutuo per una casa che forse non ci sarà più, infatti, sarebbe avere nel cassetto una assicurazione sul “perimento” dell’immobile. Ma sono assicurazioni molto molto rare, che in pochissimi stipulano. Aldo Bissi, collaboratore di Ridare, portale di Giuffrè Francis Lefebvre che si occupa dei temi riguardanti il risarcimento del danno e la responsabilità civile, ha spiegato a Repubblica per quale motivo questa cruda realtà non è giuridicamente eccepibile.

"L'obbligo di restituzione è quindi indipendente rispetto alla perdurante esistenza del bene che si è acquistato impiegando la somma mutuata - spiega Bissi - nel caso che ci occupa (le case degli sfollati di Genova, ndr), dunque, il mutuatario rimane obbligato a provvedere al pagamento delle rate di mutuo anche nell'ipotesi di perimento totale del bene immobile".

Il ragionamento è questo: la banca ha versato i soldi per l’acquisto del bene e, giustamente, pretende indietro quota capitale e interessi. Se il bene viene a mancare, non è che chi ha venduto l’immobile ridà indietro i soldi incassati. Dunque la banca continua a rivalersi sul mutuatario per rientrare del credito erogato. Certo, la banca al momento dell’erogazione ha messo una ipoteca sulla casa che ora non c’è più. Il danno dovrebbe esserci anche per lei. Ma questo – spiega Bissi - "non comporterebbe la liberazione del mutuatario dalla propria obbligazione: la banca potrebbe, in caso di sospensione dei pagamenti, rivalersi su eventuali altri beni del debitore o sulle sue fonti di reddito (per esempio pignorando lo stipendio)”.

Da questo punto di vista sono inutili anche le assicurazioni “scoppio e incendio”, visto che “l'evento di Genova non rientra” in questa tipologia. L’unica soluzione sarebbe un decreto del governo che, di concerto con l’Abi e le banche interessate, intervenga per annullare del tutto l’obbligo di restituzione del mutuo per delle case che forse non ci saranno più”.

Gianfranco Torriero, Vice direttore generale ABI, precisa che "è stata decisa la sospensione del rimborso dei mutui collegati al tragico evento del ponte di Genova, fino al perdurare dello stato di emergenza. La decisione è stata assunta sia in via autonoma da diverse banche operanti a Genova sia, in termini più generali, attraverso una apposita ordinanza della Protezione civile del 20 agosto, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 22 agosto.

Tale ordinanza riprende un accordo che è stato stipulato da Abi, dalle Associazioni dei consumatori e dalla Protezione civile nel 2015 proprio per contribuire far fronte tempestivamente ad eventi calamitosi".

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